Bimbo in coma dopo aver mangiato formaggio a latte crudo, appello del papà dopo le condanne: "Non accada più"
La Cassazione ha confermato le condanne nel processo legato al caso di Matteo Maestri, bimbo finito in coma dopo aver mangiato formaggio a latte crudo
Giovanni Battista Maestri, papà del bimbo finito in coma dopo aver mangiato formaggio a latte crudo, ha commentato la sentenza della Cassazione che conferma la condanna per il caseificio di Coredo, responsabile delle gravi lesioni a suo figlio Mattia. Il caso del 2017 sancisce un precedente importante sui rischi alimentari: il papà si augura che la storia non si ripeta.
Bimbo in coma, la sentenza della Cassazione
“Non posso dirmi felice per la sentenza di Cassazione di ieri, perché dopo aver perso un figlio non si può più dirsi felici” ha commentato all’Ansa Giovanni Battista Maestri, dopo la conferma delle condanne per gli imputati.
“Dico però che c’è stato un passaggio importante per fare in modo che quello che è successo a Mattia non accada a un altro bambino” ha aggiunto. Suo figlio era finito in coma dopo aver mangiato formaggio a latte crudo contaminato con escherichia coli.
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La Cassazione ha confermato le condanne degli imputati nel processo
Le condanne
La sentenza della Cassazione ha confermato la condanna nei confronti di Lorenzo Biasi, ex presidente del caseificio di Coredo, e del casaro Gianluca Fornasari.
Nel dicembre 2023, un giudice di pace aveva inizialmente stabilito una sanzione economica di 2478 euro. Tuttavia, nel successivo processo d’appello, a luglio 2024, è stata disposta una provvisionale di un milione di euro a favore della famiglia: 600mila euro per Mattia e 200mila per ciascun genitore. L’importo definitivo del risarcimento sarà deciso separatamente in sede civile.
Mattia e il formaggio a latte crudo
Maestri ha auspicato che, conclusi i tre gradi di giudizio, la politica revochi il marchio di qualità del caseificio di Coredo, responsabile di quanto accaduto al piccolo Mattia.
Il bambino aveva solo quattro anni quando tutto è accaduto, da allora vive in stato vegetativo. La Cassazione ha respinto entrambi i ricorsi della difesa, segnando un precedente in Italia sui pericoli legati ai prodotti alimentari industriali.
“Se le persone conoscessero la pericolosità dei prodotti a latte crudo, li eviterebbero. Lo dico da anni: serve un’etichetta apposita che informi sui rischi per bambini fino a dieci anni, persone vulnerabili e anziani” ha affermato Maestri, la cui battaglia non è ai titoli di coda. “Quando il mio Mattia non ci sarà più, chiederemo di procedere per omicidio colposo”, ha concluso.
