Bimba con l'intestino al posto del polmone. L'incredibile storia
A Torino è stato effettuato un intervento epocale: una bimba nata con l'intestino al posto di un polmone è stata salvata
Alla Città della Salute di Torino è stato effettuato un intervento straordinario: una bimba di 17 mesi, nata con l’intestino al posto di un polmone, è stata operata e salvata con un intervento di correzione diaframmatica e in un secondo momento con un trapianto di fegato. Come riporta l’Ansa, infatti, la bimba aveva sviluppato una malattia epatica durante la degenza per la quale è stata necessaria un’operazione.
A rendere ancor più complesso il quadro clinico della piccola è stata la sua positività al coronavirus nei mesi di attesa dell’organo, donato poi da una persona a sua volta reduce da Covid-19. La bimba, fortunatamente, è guarita dalla malattia.
Nata con l’intestino al posto di un polmone, la storia della bimba
La sua incredibile storia è iniziata nel novembre del 2019, quando è venuta al mondo con una forma di ernia diaframmatica congenita. In merito alla sua condizione, i medici hanno spiegato: “Si tratta di una rara malformazione in cui, a causa di un vero e proprio ‘buco’ nel diaframma, l’intestino può spostarsi nel torace e compromettere il normale sviluppo dei polmoni”.
Dall’intervento correttivo al trapianto del fegato
Successivamente al parto, la bimba è stata trasferita in rianimazione all’ospedale infantile Regina Margherita, dove è stata sottoposta a un intervento di correzione dell’ernia al diaframma. Ma la disavventura della piccola non finisce qui: in maniera irrelata alla malformazione, ha sviluppato una malattia epatica colestatica che ha provocato l’ingrossamento del fegato.
Durante l’attesa del trapianto dell’organo, la bimba ha contratto il Covid-19 dal quale è riuscita a guarire. Ma la storia della bimba si è conclusa con un lieto fine: dopo il trapianto del fegato all’ospedale Molinette, le cure “hanno permesso all’organismo della bimba di recuperare progressivamente, dopo tutte le difficoltà già superate”, fanno sapere dalla Città della Salute.