Bill Gates e la previsione sulla pandemia: "Un'altra variante più pericolosa"
Le parole del fondatore di Microsoft sono un presagio piuttosto cupo sul Covid: quale sarebbe la soluzione per limitare gli eventuali danni
Le parole di Bill Gates non vanno certo prese alla leggera. Fondatore di una delle più floride e rivoluzionarie aziende al mondo, la Microsoft, e filantropo tramite la Gates Foundation, il 66enne di Seattle è un vero e proprio genio che vanta una conoscenza enciclopedica su praticamente qualsiasi argomento.
Gates legge di tutto e non da poco ha iniziato a interessarsi alla questione ambientale (ha anche scritto un libro, frutto dei suoi intensi e indiscriminati studi: si tratta di “Clima come evitare un disastro. Le soluzione di oggi. Le sfide di domani”).
Il filantropo, che a differenza di altri suoi ex colleghi miliardari, non è incline alle iperboli, non si fa trovare impreparato neanche quando si parla di pandemia.
- Rischio nuove varianti del coronavirus, che cosa ha detto Bill Gates
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Rischio nuove varianti del coronavirus, che cosa ha detto Bill Gates
Mentre in tutto il mondo si è assistito a un generale rilassamento e a un ritorno della fiducia nel futuro, le parole di Gates hanno messo in guardia rispetto a nuove e pericolose varianti.
Già nel 2015 Bill Gates aveva predetto il pericolo derivante da una futura pandemia. Ci aveva preso e questo non può che aggiungere forza alle sue parole.
Bill Gates in una foto del 2008.
Varianti più pericolose del virus, le parole del fondatore di Microsoft
“C’è il rischio che questa pandemia generi una variante del virus ancora più trasmissiva e ancora più fatale“, ha dichiarato Gates al quotidiano economico Financial Times. “Non voglio essere una voce di sventura – ha continuato – ma il rischio che il peggio di questa pandemia debba ancora venire è ben oltre il 5%”. Questa insomma la stima di Gates.
Varianti più trasmissive del Covid, cosa fare per contenere il rischio secondo Bill Gates
“Il finanziamento attuale che arriva all’Oms per la prevenzione delle pandemie non è sufficiente”, ha poi continuato, in un tentativo di sollecitare i governi a fare di più e a non abbassare l’attenzione sulla pandemia e malgrado l’interesse di tutti si sia chiaramente spostato sugli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina.
“La quantità di denaro che verrebbe spesa sarebbe molto piccola rispetto al beneficio e sarebbe un banco di prova: le istituzioni globali possono assumersi nuove responsabilità in modo eccellente, anche in un periodo in cui le relazioni Usa-Cina sono difficili e Usa-Russia estremamente dure”.
Insomma, la buona notizia, se ce n’è una in tutto ciò, è che già abbiamo a nostra disposizione gli strumenti per limitare eventuali danni.