Bill Cosby, annullata la condanna per violenza sessuale: il suo tweet
La Corte Suprema ha annullato la condanna di Bill Cosby per violenza sessuale. È polemica tra le accusatrici dell'attore
Bill Cosby è stato scarcerato. Il popolare attore stava scontando da tre anni la sua condanna decennale per violenza sessuale ma la Corte Suprema ha deciso di annullarla per motivi tecnici. L’accusatrice di Cosby, Andrea Constand, è sul piede di guerra: “Una decisione deludente che rischia di scoraggiare le donne vittime di violenza a denunciare i loro aggressori”, ha dichiarato.
Il tweet di Bill Cosby: “Ho sempre sostenuto la mia innocenza”
Dopo la scarcerazione, il “Papà d’America” ha pubblicato un tweet con una foto in cui si vede Cosby con il pugno alzato come i simpatizzanti delle Black Panthers che lottavano per i diritti degli afroamericani negli anni Settanta.
“Ho sempre sostenuto la mia innocenza“, ha dichiarato Cosby nel tweet, “grazie a tutti i miei fan, supporter e amici che mi sono stati vicini durante questo calvario. Un ringraziamento speciale alla Corte Suprema della Pennsylvania per aver difeso lo Stato di diritto”.
Le polemiche dopo la sentenza
La nuova sentenza ha scatenato alcune polemiche: si tratta di uno “schiaffo in faccia” a tutte le vittime che hanno accusato Cosby di aggressioni sessuali, ha detto Lisa Bloom, avvocato di tre accusatrici, alla Cnn.
Victoria Valentino, un’altra accusatrice di Cosby, ha dichiarato in un comunicato di essere “indignata, sconvolta, con lo stomaco a pezzi. Il lavoro che abbiamo fatto per sollevare le donne è stato sotterrato da un cavillo giuridico. Ora abbiamo uno sfruttatore e predatore seriale a piede libero”.
“Malgrado la decisione della Corte Suprema della Pennsylvania, questa è stata un’importante battaglia per la giustizia e sebbene la corte abbia annullato la condanna per motivi tecnici, non ha assolto la condotta di Cosby e non deve essere interpretata come una dichiarazione che non abbia compiuto gli atti per i quali è stato accusato”. Lo ha detto Gloria Allred, che rappresentava altre presunte vittime.