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Bidello assolto a Roma dall'accusa di violenza sessuale: il racconto di un'alunna e la decisione dei giudici

Un bidello di un istituto romano, accusato di violenza sessuale su una studentessa, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato

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Il bidello di un istituto romano è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale perché “il fatto non costituisce reato“. L’uomo, di 66 anni, accusato di aver palpeggiato una studentessa di 17 anni mentre la giovane era impegnata a salire le scale con un’amica per andare in classe.

Cosa è successo

I fatti, riportati dal ‘Corriere della Sera’, risalgono alla mattina del 12 aprile del 2022. La studentessa ha raccontato che, mentre stava salendo le scale assieme a un’amica per andare in classe, ha avvertito che i pantaloni le stavano calando. In quell’istante, ha raccontato la giovane ai giudici, ha sentito qualcuno da dietro che le avrebbe messo le mani nei pantaloni, sotto gli slip. Poi quelle mani, prima le avrebbero toccato i glutei, poi le avrebbero afferrato le mutandine. La 17enne ha raccontato di essersi sentita sollevata di 2 centimetri.

La ragazza ha riferito che, a quel punto, si è voltata vedendo il bidello e ha deciso di allontanarsi in silenzio. Il bidello, però, avrebbe inseguita la studentessa per dirle: “Amo’, lo sai che scherzavo“.

Bidello assolto a Roma dall'accusa di violenza sessuale: il racconto di un'alunna e la decisione dei giudiciFonte foto: iStock - Natalia Bodrova

I fatti si sono svolti in un istituto romano. Il pm aveva richiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione per il bidello, ma l’uomo è stato assolto.

Il riscontro esterno

Come scritto dai giudici, esiste un riscontro esterno a quanto accaduto: è la testimonianza dell’amica, che ha riferito di aver visto il toccamento.

La versione del bidello

Il bidello, nel corso del processo, ha ammesso di aver toccato i glutei della 17enne e di averla sollevata per “scherzo”, ma senza mettere le mani sotto i pantaloni della giovane.

Cosa hanno deciso i giudici

Il pm aveva richiesto la condanna dell’imputato a 3 anni e 6 mesi di reclusione, ritenendo provata la volontà del bidello di palpeggiare la ragazza.

I giudici, però, hanno deciso di assolvere l’imputato dall’accusa di violenza sessuale perché “il fatto non costituisce reato”.

Per il collegio, come riportato dal ‘Corriere della Sera’, l’azione è durata “una manciata di secondi, senza alcun indugio nel toccamento” e sarebbe stata una manovra “maldestra ma priva di concupiscenza“, tanto che, alla luce di quanto è stato ricostruito, “appare convincente la tesi difensiva dell’atto scherzoso”.

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Polizia Fonte foto: iStock - abile
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