Gelmini contro Berlusconi per le parole su Putin: "Europa deve far accogliere a Kiev le sue domande". Il caso
Le parole del Cavaliere fanno discutere e animano le polemiche nel mondo della politica italiana
Fanno discutere, ancora una volta, le parole di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina e sull’amico Vladimir Putin, nuovamente giustificato e “aiutato” nella soluzione del conflitto. Mentre la guerra va avanti ormai da tre mesi, dal leader di Forza Italia sono arrivate nuove dichiarazioni che fanno discutere e creano polemica.
- Berlusconi tende la mano a Putin
- Berlusconi-Putin, la reazione della politica
- Armi all'Ucraina, la posizione di FI
Berlusconi tende la mano a Putin
Presente a Napoli per la seconda tappa della convention di Forza Italia “L’Italia del futuro”, il Cavaliere ha rilasciato delle dichiarazioni che hanno acceso l’ambiente politico nelle ultime ore. Infatti, secondo quanto riferito dall’ex premier, il Bel Paese si ritroverebbe in una condizione di cobelligeranza a causa dell’invio delle armi in Ucraina: “Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra. Se dovessimo inviare armi, sarebbe meglio non farne tanta pubblicità”.
Ma a far discutere è la dichiarazione sulla pace: “In Ucraina bisogna arrivare al più presto a una pace. Io credo che l’Europa unita deve fare una proposta di pace, cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin“.
Silvio Berlusconi presente a Napoli
Da un punto di vista economico, per Berlusconi infatti “le sanzioni hanno fatto molto molto male all’economia sovietica, si prevede un calo del Pil del 14%, ma hanno fatto male anche a noi”.
Berlusconi-Putin, la reazione della politica
Non sono tardate le risposte alle uscite di Berlusconi. Il mondo della politica, infatti, si è detto stupito dalla posizione presa dal Cavaliere, soprattutto nel passaggio riguardante alle “domande di Putin da far accogliere all’Ucraina”.
Maria Stella Gelmini, ministro degli Affari regionali, ha sottolineato: “L’Italia non può essere il ventre molle dell’Occidente e soprattutto non può diventarlo per responsabilità di Forza Italia: le parole di Berlusconi di ieri purtroppo non smentiscono le nostre ambiguità. Spero che oggi, dal palco di Napoli, emerga una netta presa di posizione a favore di Ucraina, Unione Europea, Nato e Occidente. Oggi più che ascoltare le parole di Putin, occorre ascoltare il grido di dolore dell’Ucraina, violentata e oppressa dall’invasore”.
Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha sottolineato: “La collocazione internazionale definisce i valori di un partito e di una nazione. Ieri Berlusconi ha scelto, tornando alle origini, la Russia di Putin. Nessuno dentro Forza Italia, tolta la Gelmini qualche giorno fa, ha avuto la forza di dissociarsi da questa linea. Chi si dichiara liberale e popolare non può contemporaneamente tollerare che il suo partito si schieri dalla parte di Putin”.
Armi all’Ucraina, la posizione di FI
Le parole di Silvio Berlusconi sono poi state riprese da Forza Italia, che ha comunicato che la posizione del partito non è cambiata: “La posizione del presidente Berlusconi e di Forza Italia non è cambiata ed è perfettamente in linea con quella del Ppe, dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Nessuno in Occidente – neppure gli stessi ucraini – ha immaginato che la guerra per difendere l’Ucraina dovesse diventare una guerra di aggressione alla Russia”.
“In questo quadro l’invio di armi come strumento difensivo a Kiev è doveroso, l’enfasi propagandistica come ogni atteggiamento provocatorio non fa altro che allontanare la conclusione di questo conflitto. Occorrono equilibrio e fermezza e riservatezza: solo così si potrà ottenere dai russi una soluzione diplomatica accettabile” si legge in una nota del partito.