Berlusconi e la querela da 200 mila euro a Toninelli: chiarimento
Silvio Berlusconi avrebbe querelato l'ex ministro M5s Danilo Toninelli, ma lui ha dichiarato di non avere i soldi chiesti
L’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli è stato querelato da Silvio Berlusconi? In un video pubblicato sul suo profilo Facebook, il grillino ha affermato: “Berlusconi mi chiede non meno di 200mila euro di danni perché, secondo i suoi avvocati, lo avrei diffamato”. Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi, ha smentito però l’esistenza di una querela.
“Pensate voi che in questi anni ne ho restituiti a tutti voi cittadini (anche a lui quindi) ben di più”, ha scritto Toninelli, a commento del video. “L’ho fatto volentieri, perché per noi del MoVimento 5 Stelle fare politica vuol dire mettersi al servizio dei cittadini, e non arricchirsi con i loro soldi”, ha aggiunto.
Toninelli ha quindi ribadito di non essere in possesso di una cifra così alta: “Forse Berlusconi non sa quindi che il conto corrente di un portavoce del MoVimento non è come quello di un parlamentare di Forza Italia o di qualsiasi altro partito. Io questi soldi non li ho, ma lotterò per difendere le mie ragioni”.
La replica dell’avvocato di Berlusconi a Toninelli
A stretto giro di posta è arrivata la replica di Niccolò Ghedini, avvocato di Silvio Berlusconi.
Questa la sua smentita riportata dal ‘Corriere della Sera’: “Leggo con stupore un comunicato del Senatore Gianluca Castaldi del M5S, in cui lamenta che il Presidente Berlusconi avrebbe querelato il Senatore Toninelli. La notizia è palesemente erronea e priva di ogni fondamento. In realtà, come è noto, è stato il Senatore Toninelli a querelare il Presidente Berlusconi per una frase da questi asseritamente pronunciata, fatto del tutto, a parere di questa difesa, insussistente. Gli avvocati del Presidente Berlusconi si sono limitati a raccogliere una piccola parte delle innumerevoli dichiarazioni svolte nei confronti di questi nel corso del tempo dal Senatore Toninelli e hanno proposto un’istanza di mediazione di natura squisitamente civilistica e conciliativa senza proporre querela alcuna“.