Berlusconi contro Zelensky: "Non doveva attaccare il Donbass". Dal Governo: "Appoggio convinto all'Ucraina"
Il Cavaliere punta il dito contro Zelensky e mette nei guai il Governo: la nota di Palazzo Chigi per fare chiarezza
In una domenica di elezioni, con i seggi aperti in Lombardia e nel Lazio per rinnovare le cariche regionali, l’ex premier Silvio Berlusconi accende la discussione politica con delle parole al veleno nei confronti di Volodymyr Zelensky. Al Cavaliere, infatti, non è andato a genio l’incontro della presidente Meloni con il presidente ucraino e all’uscita dai seggi a Milano non ha perso tempo nel sottolinearlo.
- L'attacco di Berlusconi a Zelensky
- Il consiglio di Berlusconi agli Usa per la pace
- La dura reazione del Pd
- La nota di Palazzo Chigi dopo le parole di Berlusconi
- La posizione di Forza Italia
L’attacco di Berlusconi a Zelensky
Parole, quelle dette da Berlusconi nel pomeriggio di domenica 12 febbraio 2023, che mettono il Governo in una posizione molto scomoda. All’uscita dal seggio dopo aver votato per le regionali lombarde a Milano, il Cavaliere ha infatti criticato la premier Meloni che ha parlato negli scorsi giorni con Zelensky.
“Io non l’avrei fatto, non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili” ha spiegato Berlusconi. Alla base dell’eventuale no al dialogo ci sarebbe la colpa di Zelensky, secondo l’ex premier, di aver tirato la corda nel Donbass.
Secondo Berlusconi, infatti, la guerra non sarebbe scoppiata se Zelensky avesse cessato “di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass“, motivo per il quale lui giudica “molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
Il consiglio di Berlusconi agli Usa per la pace
Nel suo intervento post voto, poi, Berlusconi si è rivolto al presidente americano Joe Biden consigliandolo per un piano di pace efficace.
“Per arrivare alla pace penserei che il signor presidente americano dovrebbe prendersi Zelensky e dirgli ‘è a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Un piano Marshall 6-7-8-9mila miliardi di dollari, a una condizione, che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi” ha detto Berlusconi.
Silvio Berlusconi all’uscita dal seggio per il voto alle Regionali in Lombardia
Per il Cavaliere, infatti, “soltanto una cosa del genere potrebbe convincere questo signore ad arrivare ad un cessate il fuoco”.
La dura reazione del Pd
Non si è fatta attendere la reazione del Partito Democratico che, sentendo le parole del leader di Forza Italia, ha chiesto l’intervento della premier Giorgia Meloni.
“Giorgia Meloni è d’accordo con le parole inquietanti pronunciate da Berlusconi sulla guerra in Ucraina?” si è chiesta la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi. Per i dem, con queste parole, Berlusconi “si è schierato ufficialmente con la Russia di Putin. Con questi alleati di governo la premier non si lamenti di come viene trattata in Ue”.
La nota di Palazzo Chigi dopo le parole di Berlusconi
In serata sono poi arrivate le parole del Governo, con una nota di Palazzo Chigi che ha spento subito le polemiche confermando il pieno appoggio dell’esecutivo Meloni all’Ucraina.
“Il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo” si legge nella nota di Palazzo Chigi.
La posizione di Forza Italia
A intervenire sul caso ci ha pensato anche Forza Italia. In una nota, infatti, il partito ha spiegato le parole del leader Berlusconi: “Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all’adesione di Forza Italia alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, a quella dell’Europa e degli Stati Uniti”.
“Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso – precisa FI – ha solo spiegato che nessuno è esente da responsabilità. A dimostrazione di come sia preoccupato e desideri un ritorno alla pace che interrompa questa spirale di violenza e di morti, ha auspicato un gigantesco piano Marshall in favore dell’Ucraina e del suo popolo”.