Beppe Vessicchio attacca la Rai: “Non mi pagano e se parlo non mi fanno lavorare”
Beppe Vessicchio, storico direttore d’orchestra, ha accusato la RAI di non avergli pagato i diritti per alcune musiche e di impedirgli di lavorare
Beppe Vessicchio, direttore d’orchestra tra i più noti in Italia grazie alla sua lunga collaborazione in RAI, ha fatto sapere di avere un contenzioso aperto con l’azienda di Viale Mazzini. Al centro del problema dei diritti d’autore non pagati e l’impossibilità nel prendere nuovi lavori.
Beppe Vessicchio contro la RAI
Parla, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Giuseppe “Beppe” Vessicchio, che lamenta un pessimo comportamento da parte di chi, per decenni, ha goduto della sua professionalità.
In particolare, il maestro lamenta il mancato pagamento dei diritti d’autore per le musiche del noto programma “La Prova del Cuoco”, da lui curate fin dalla prima edizione.
Il maestro Beppe Vessicchio durante una serata del Festival di Sanremo
Inoltre, essendo Vessicchio anche il produttore fonografico di quelle musiche, avrebbe diritto anche al 50% dei guadagni derivanti dalla vendita dei file digitali e fisici, come i cd.
Il botta e risposta con la RAI
Per due anni il maestro Vessicchio è stato sballottatto da “un funzionario all’altro”, venendo comunque rassicurato sul fatto che i pagamenti ci sarebbero stati.
“Ma non sono mai andato oltre le rassicurazioni verbali”. Fino a quando non è stato contattato dall’ufficio legale dell’azienda, che lo ha rassicurato salvo poi inviargli una raccomandata, intimandolo a desistere dalle sue richieste se non voleva essere citato in giudizio.
Vessicchio ha comunque intenzione di non mollare la presa: “Mi risulta sia una cifra importante, ma di qualunque cifra si tratti credo sia sacrosanto che io la incassi”.
Impossibile avere nuovi lavori
In seguito a questo scambio di missive è sopraggiunta una clausola che Vessicchio definisce “deterrente”: chi ha contenziosi con la RAI non può avere contratti in essere diretti con l’azienda.
Il maestro ha quindi perso la possibilità di partecipare a programmi per i quali era già stato scritturato, come quello di Massimo Gramellini “Le parole della settimana”.
A questo punto sembra non ci sia altro da fare se non arrivare in tribunale. “Intendo andare in fondo a questa faccenda, nonostante io sia un pesce piccolo. È chiaro che non ho il potere di associazioni o etichette discografiche, ma desidero che la verità venga a galla”.