Benno Neumair, nel suo cervello "manca materia grigia": la rivelazione sul 31enne che ha ucciso i genitori
Nell'ippocampo del cervello di Benno Neumair manca materia grigia: è quanto rivelato in tribunale dai consulenti della difesa in seguito a una perizia
Dal Tribunale di Bolzano emergono nuovi elementi sul profilo di Benno Neumair, il 31enne che il 4 gennaio 2021 ha assassinato la madre Laura Perselli e il padre Peter Neumair, per poi occultarne i cadaveri.
Secondo quanto affermato durante l’udienza del 13 settembre dalla psicologa forense Cristina Scarpazza, consulente della difesa, il cervello dell’omicida è caratterizzato da un’anomalia. Dalla perizia è infatti emerso che “nella zona destra dell’ippocampo manca la materia grigia“.
- Benno Neumair, rilevata l'assenza di materia grigia
- La presunta causa del problema al cervello
- La presunta aggressione in cella
Benno Neumair, rilevata l’assenza di materia grigia
La notizia della particolare condizione del cervello di Benno Neumair arriva pochi giorni dopo quella secondo cui da piccolo fu portato dalla madre da uno stregone durante un viaggio a Bali, in Indonesia.
Uno scatto di Benno Neumair durante un’udienza presso il tribunale di Bolzano
Stando a quanto spiegato da Scarpazza nella sua relazione, la stessa lesione notata nel 31enne è comune ad altri pazienti con un corrispondente disturbo della personalità.
E coloro che hanno un ippocampo danneggiato “tendono a non essere in grado di controllare la propria aggressività e non possono controllare le proprie emozioni”.
La presunta causa del problema al cervello
Il problema all’ippocampo di Benno Neumair sarebbe stato provocato dalla sua frequente abitudine ad assumere steroidi anabolizzanti per curare il fisico, essendo un amante del culturismo.
La psicologa forense ha spiegato infatti che “la massa grigia degenera quando vengono assunti per molto tempo”. E tali sostanze contribuiscono inoltre notoriamente ad aumentare l’aggressività.
Secondo lo psichiatra Pietro Pietrini, anche lui consulente della difesa, il 31enne “non era capace di intendere e volere durante il primo omicidio (quello del padre, ndr) ed era limitato quando ha ucciso la madre”. Per l’esperto la sua pericolosità è legata al disturbo di personalità.
La presunta aggressione in cella
Sempre nel corso dell’udienza di martedì 13 settembre, come reso noto dal ‘Corriere della Sera’ è emerso che Benno Neumair avrebbe dato un pugno in faccia a un compagno di cella durante una lite scoppiata lo scorso 17 agosto.
L’imputato, viene precisato, ha tuttavia negato il fatto, sul quale sono ancora in corso tutti gli accertamenti.