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Benjamin Netanyahu difende Elon Musk dopo il saluto romano: "Amico di Israele diffamato ingiustamente"

Netanyahu ha preso le parti di Musk sul caso del presunto saluto romano all'insediamento di Trump, affermando che l'imprenditore è "amico di Israele"

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Nessun gesto nazista, Musk è amico di Israele. Lo assicura Benjamin Netanyahu schierandosi con il multimiliardario sulla bufera del presunto saluto romano durante l’insediamento di Donald Trump. Con un post su X il premier dello Stato ebraico è intervenuto per provare a mettere fine al caso dell’azione ambigua compiuta dal Ceo di Tesla sul palco di Washington, che continua a tenere banco.

Il caso del saluto romano

Il primo ministro israeliano ha sostenuto la sua difesa al patron di X condividendo l’ultimo post con cui lo stesso Musk ha cercato di schermirsi dalle accuse: “I radicali di sinistra sono davvero arrabbiati perché hanno dovuto prendersi del tempo dalla loro giornata impegnata a lodare Hamas per chiamarmi nazista” ha scritto il multimiliardario in uno dei tentativi di contrattacco lanciati dopo l’esplosione del caso.

Elon Musk è stato falsamente diffamato” ha sentenziato Netanyahu nel suo commento, prendendo le parti di quello che definisce “un grande amico di Israele”.

La difesa di Netanyahu

Nel suo post Netanyahu ha ricordato come il patron di X abbia “visitato Israele dopo il massacro del 7 ottobre, in cui i terroristi di Hamas hanno commesso la peggiore atrocità contro il popolo ebraico dall’Olocausto”.

“Da allora ha ripetutamente e con forza sostenuto il diritto di Israele a difendersi dai terroristi e dai regimi genocidi che cercano di annientare l’unico e solo stato ebraico. Lo ringrazio per questo” ha concluso il premier israeliano.

I rapporti con Elon Musk

I rapporti tra i due si sono diventati più stretti dalla visita di Elon Musk in Israele dopo il massacro di Hamas, un incontro sufficiente a cancellare la bufera che aveva travolto l’imprenditore per il suo sostegno su X a un post ritenuto antisemita, in cui un utente accusava le comunità ebraiche di cavalcare “lo stesso tipo di dialettica dell’odio contro i bianchi che vogliono non sia usata contro di loro”.

In seguito al polverone, diverse multinazionali, da Ibm a Disney, da Paramount ad Apple, avevano ritirato la pubblicità da X e, per provare a rimediare, il multimiliardario era stato costretto a un tour di pubbliche relazioni, che l’avevano portato a definirsi “aspirante ebreo” durante una visita al campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau.

In occasione del volo a Tel Aviv, Musk aveva messo a disposizione della propaganda di Netanyahu gli oltre 200milioni di follower del suo profilo.

Una potenza di fuoco mediatica alla quale si è appellato anche il presidente israeliano Isaac Herzog nel corso delle trattative con Hamas per la liberazione degli ostaggi: “L’obiettivo è esercitare pressione ovunque sia possibile e non ci sono dubbi sulla influenza via social media dell’imprenditore” ha dichiarato il portavoce del capo di Stato.

netanyahu-elon-musk-saluto-romano Fonte foto: ANSA
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