Bellanova e il piano di Renzi sul nuovo partito: la rivelazione
"Ne discuteremo da qui alla Leopolda", ha affermato la ministra a Otto e Mezzo
La neo ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova è voluta intervenire dopo le recenti polemiche sul suo conto. In un’intervista a Otto e mezzo di Lilly Gruber (La7), la ministra ha dichiarato: “Le critiche sui social non mi hanno ferita, non mi faccio ferire da queste cose. Ma mi sono irritata perché il Paese ha altre questioni più importanti di cui parlare del mio abbigliamento e penso che le persone debbano essere valutate per quello che fanno. Sul titolo di studio, io non sono orgogliosa di non averlo ma non ne ho avuto la possibilità. Nella vita però ho studiato tanto per colmare le mie lacune. Non avere titolo di studio non è indifferente e lo dico sempre a mio figlio e ai giovani che incontro”.
Bellanova ha poi parlato anche del futuro del governo, e sulla prossima scelta del Presidente della Repubblica la sua speranza è “che non sia ostile all’Europa”, e ha aggiunto: “È anche per questo che ho deciso di sostenere questo governo”.
Come posizione all’interno del nuovo esecutivo M5S-Pd, la ministra afferma di essere “vicina a Matteo Renzi ma sono stata valutata per il lavoro svolto”. Riguardo alle voci su un possibile nuovo partito guidato dall’ex premier, ha rivelato: “Ne discuteremo da qui alla Leopolda, ma qualunque decisione assumeremo non sarà in contrapposizione con il PD. Ma vorrei ricordare che Renzi è la persona che ha permesso che oggi in Italia ci sia un governo anziché i manifesti elettorali”.
Bellanova infine ha parlato di un altro tema scottante: “Sui decreti sicurezza, sicuramente dovremo partire dai rilievi che ha fatto il Quirinale. In generale poi, ritengo che il metodo di trovare un nemico e su quello scaricare la rabbia delle persone, sia pessimo. Dobbiamo riportare intanto il Mediterraneo ad essere un mare di pace perché oggi è ancora troppo insanguinato”. E ha concluso dicendo: “Io voglio che insieme decidiamo le regole europee per far arrivare le persone e distribuirle su tutto il territorio europeo”.