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Batteri specchio e la ricerca che preoccupa gli scienziati, cosa sono e quali sono i rischi per l'uomo

38 famosi scienziati hanno lanciato un appello per fermare lo sviluppo di batteri specchio, organismi sintetici formati da molecole speculari

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Scatta l’allarme intorno allo sviluppo dei batteri specchio38 scienziati di fama mondiale (tra cui due premi Nobel) hanno lanciato un appello per smuovere la comunità scientifica e interrompere lo studio di questi particolari organismi sintetici formati da molecole speculari. Pubblicando un lungo ed elaborato rapporto tecnico, gli esperti hanno sollevato preoccupazioni a riguardo, sottolineando come simili microrganismi potrebbero rappresentare in futuro una minaccia su scala internazionale per l’essere umano.

L’appello contro lo sviluppo dei batteri specchio

Stando a quanto affermato nel rapporto, pubblicato sulla rivista scientifica Science, la struttura molecolare a specchio di questi batteri potrebbe non essere riconosciuta dalle difese immunitarie di noi esseri umani, oltre che di quelle degli animali.

Tra i firmatari della pubblicazione – insieme ad altri affermati biologi, genetisti ed immunologi – figurano due vincitori del premio Nobel: il biochimico britannico Gregory Paul Winter (insignito del prestigioso riconoscimento nel 2018) e il biologo canadese Jack W. Szostak (Nobel nel 2009).

Jack W. SzostakFonte foto: ANSA
Il biologo canadese Jack W. Szostak

Nella lista dei nomi compaiono anche ricercatori che in passato hanno lavorato proprio sui batteri specchio. Lo sviluppo, in quel caso, aveva l’obiettivo di rendere i microrganismi simili a delle bio-fabbriche in grado di produrre farmaci rivoluzionari.

Grazie alla loro caratteristica struttura molecolare, infatti, questi batteri non vengono eliminati rapidamente dall’organismo. Ciò garantisce un’azione maggiormente efficace contro alcune tipologie di malattie.

I rischi

Quali sono i rischi, dunque? Ebbene, le difese immunitarie di noi esseri umani, così come quelle di animali e piante, sono basate sul riconoscimento atavico di forme molecolari presenti nei batteri invasori.

Nel caso dei batteri specchio, tuttavia, tali automatismi riconoscitivi vengono compromessi, cosa che rende gli organismi potenzialmente vulnerabili alle infezioni.

Come se non bastasse, questi potrebbero eludere anche le difese dei loro predatori naturali, come fagi e protisti, con una conseguente diffusione incontrollata e un rischio di infezione continuo per umani, animali e piante.

La richiesta degli scienziati

La richiesta degli scienziati è di fermare le ricerche nel campo dei batteri specchio, avviando al contempo un dibattito politico per discutere delle possibili conseguenze di questa attività.

“Sebbene i batteri specchio siano ancora un concetto teorico e qualcosa che probabilmente non vedremo per qualche decennio, abbiamo qui l’opportunità di considerare e prevenire i rischi prima che si presentino“, ha spiegato Patrick Cai dell’Università di Manchester, in Gran Bretagna, firmatario dell’appello, come riportato da Ansa.

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