Bassetti spiega cosa stiamo sbagliando sul virus del vaiolo delle scimmie: il messaggio dell'infettivologo
Il nome del virus del vaiolo delle scimmie contiene un errore, quale? La risposta di Matteo Bassetti: "Chiamiamolo Mpox o Vaiolo 2.0". Ecco perché
Uno dei problemi che riguarda il virus del vaiolo delle scimmie è proprio nella denominazione più nota: lo spiega l’infettivologo Matteo Bassetti in un post pubblicato sui social. Per questo motivo lo specialista suggerisce nuovi modi per definirlo, per fugare ogni equivoco e restituire il nome giusto al fenomeno. Nelle ultime settimane l’attenzione per il virus si è alzata notevolmente, per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è prontamente intervenuta per fare chiarezza e rassicurare la popolazione.
Vaiolo delle scimmie, la precisazione di Bassetti
Cosa c’è di sbagliato nel virus del vaiolo delle scimmie? Come già anticipato in apertura, l’errore è nella denominazione. Su questo aspetto Matteo Bassetti ha pubblicato un post per invitare lettori e organi di stampa a ridimensionare i termini usati per definire il virus, sulla base delle prove scientifiche.
Tecnicamente il virus del vaiolo delle scimmie si chiama Mpox, e questo è il nome che Bassetti suggerisce, ma non solo. L’infettivologo spiega il motivo, che è tutto nella precisazione sull’origine animale del virus.
“Il nome vaiolo delle scimmie rischia di essere fuorviante, ghettizzante e sbagliato“, spiega Bassetti. Il motivo? Presto detto: “Questo virus è chiamato delle scimmie, ma di queste ultime non ha più nulla: è un virus che si trasmette da 50 anni da uomo a uomo attraverso il contatto con le lesioni vaiolose, con il sangue, con i fluidi corporei e con la saliva”.
Per questo Bassetti suggerisce di chiamarlo Mpox o Vaiolo 2.0. Nel rispondere ai commenti dei follower, Bassetti rassicura sulla validità dei vaccini somministrati negli anni ’60: sono ancora validi.
La nota dell’Oms sul virus
La preoccupazione ha avuto un incremento specialmente in Europa, con l’insorgere della variante Clade 1 in Svezia, considerata la più pericolosa. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tuttavia, non è presente il rischio nuova pandemia dopo quella del Covid-19. In breve, il virus del vaiolo non è il nuovo SARS-CoV-2.
Il direttore generale dell’Oms Hans Kluge ha negato il pericolo di nuove pandemie in quanto “sappiamo come controllare Mpox e, nella regione europea, i passaggi necessari per eliminarne del tutto la trasmissione”.
Tuttavia, l’Oms sconsiglia i viaggi nelle aree endemiche, specialmente l’Africa, in quanto vi sono focolai confermati.
I casi in Italia
L’ultimo dato preoccupante in Italia è arrivato dalla Toscana, quando sono stati registrati almeno 13 casi di infezione da Mpox. Su questo aspetto Matteo Bassetti, intervistato da Virgilio Notizie, ha rassicurato: nel 2022 in Italia sono stati registrati decine di migliaia di casi, ma senza gravi conseguenze.
In Toscana il contagio potrebbe essere avvenuto a seguito di qualche festa, ma l’Italia “ha risposto prontamente a questa nuova realtà, soprattutto offrendo le vaccinazioni alle categorie a rischio, presso gli ambulatori e le strutture deputate”.