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Barca a vela affondata a Palermo, il racconto di un pescatore: "Non era un vento normale, sembrava un tornado"

La testimonianza dei pescatori intervenuti per soccorrere le persone a bordo della barca a vela naufragata al largo di Porticello, vicino Palermo

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Sarebbe stata un’improvvisa e violenta tromba d’aria a provocare il naufragio della barca a vela di 56 metri al largo di Porticello, località marittima vicino Palermo, portando a un bilancio provvisorio di almeno una vittima e sei dispersi. A bordo dello yacht Bayesian erano presenti 22 persone, tra equipaggio e turisti stranieri, 15 dei quali sono stati portati in salvo da un primo intervento di un’altra imbarcazione, la Sir Robert Bp, attraccata in rada.

I soccorsi per il naufragio a Porticello

Oltre alla barca a vela battente bandiera olandese, sul luogo del disastro sono intervenuti subito dopo alcuni pescherecci e le motovedette della guardia costiera e dei vigili del fuoco.

A battere il tratto di mare dall’alto diversi elicotteri, in sorvolo sull’area alla ricerca dei dispersi, mentre i sommozzatori dei vigili del fuoco continuano le immersioni per raggiungere lo scafo colato a picco a 49 metri di profondità, dopo aver salvato una bambina di un anno, ora in cura all’ospedale dei Bambini di Palermo.

naufragio-palermo-porticello-barca-a-velaFonte foto: ANSA

I soccorsi per il naufragio della barca a vela Bayesian, sulla banchina di Porticello

La barca a vela affondata a Palermo

Secondo le ricostruzioni fatte da alcuni testimoni, la Bayesian si trovava ancorata in rada davanti al porto di Porticello quando si è scatenata la tromba d’aria: la burrasca avrebbe spezzato l’imponente albero a vela provocando uno sbilanciamento che avrebbe portato al naufragio dell’imbarcazione.

“Quell’imbarcazione era tutta illuminata – ha detto all’Ansa un testimone presente a Porticello – Verso le 4.30 di mattina non c’era più. Una bella imbarcazione dove c’era stata una festa. Una normale giornata di vacanza trascorsa in allegria in mare si è trasformata in tragedia. L’imbarcazione non era distante dal porto. Bastava poco per alzare l’ancora e dirigersi in porto. Evidentemente sono stati sorpresi dalla burrasca che si è abbattuta improvvisamente e non sono riusciti ad evitare l’affondamento”.

La testimonianza dei pescatori

A riportare l’accaduto uno dei pescatori che con la sua barca ha provato a prestare i primi soccorsi: “Pioveva forte e io sentivo dei boati di vento che non era vento normale. Da pescatore ho visto che c’era qualcosa che non andava – ha raccontato  Giuseppe Cefalù – Alle 3.15 mi sono sentito con un amico che ha un ristorante sul mare. Il ristorante tremava tutto. I gommoni a Santa Nicolicchia sono scappati via. Dentro casa il vento era fortissimo. Non era un vento normale, sicuramente si trattava di un piccolo tornado”.

“Il vortice entrava da sud-est – ha spiegato – Poi è passato da Bagheria perché i miei colleghi pescatori di Cefalù hanno segnalato poco vento. Un container è volato a più di 12 metri nel mercato ittico. Per fortuna non c’era nessuno. Se nel mercato ittico ci fosse stato qualcuno sarebbe morta molta gente. Poi alle 4.00 è uscito mio fratello con il motoperschereccio, di seguito sono uscito anch’io”.

“Il vento era fortissimo, non era un vento normale – ha detto ancora il pescatore – C’era una persona di colore che ha preso un gommone e ha salvato quelli che erano svegli. Purtroppo sei o sette persone sono rimaste incassate perché dormivano tutti. Non hanno capito nulla secondo me. Le ricerche continuano in mare sperando che qualcuno sia vivo, però mi sembra difficile”.

I dispersi della barca a vela di lusso affondata a Porticello, battente bandiera britannica, sarebbero due turisti americani e quattro inglesi. Tra questi il magnate della tecnologia Mike Lynch, fondatore della multinazionale dell’informatica Autonomy, la società che avrebbe organizzato la vacanza premio in Sicilia.

barca-a-vela-porticello-palermo Fonte foto: ANSA
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