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Bambino vittima di bullismo perché sfregiato da una cicatrice: i compagni lo chiamavano "stupido mostro"

Bambino sfigurato in un incidente e rimasto disabile viene bullizzato dai compagni. I genitori decidono di denunciare. Il caso finisce in Parlamento

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Bullizzato e deriso dai compagni di classe perché rimasto sfregiato in un incidente. È quanto accaduto a un bambino di 12 anni. I genitori annunciano querele. E anche la politica si muove, con interrogazioni parlamentari e proposte per colpire i bulli.

Bambino rimasto sfregiato in un incidente

Il protagonista di questa vicenda è un 12enne di Zimella, piccolo comune del Veronese. Lo scorso 13 maggio il bambino stava conducendo a mano un monopattino, quando un furgone lo ha travolto.

Il ragazzino finì in coma, ma si salvò per miracolo. Purtroppo però riportò anche danni permanenti: un’invalidità del 37 per cento e una profonda cicatrice sul viso.

Risvegliatosi e tornato in classe, per lui iniziò un altro calvario: la continua derisione da parte dei coetanei.

Il ‘Corriere della sera’ riporta alcuni degli insulti ricevuti. Insulti che i genitori esasperati hanno cominciato ad appuntare in un quaderno.

“Sei il solito ignorante, l’incidente ti ha reso stupido… Guardati, sei un mostro con quella faccia lì… Il tuo incidente è stata una punizione di Dio perché non avevi tutti 10 in pagella… Dio ti ha lasciato qui con quella faccia per punirti… Tu chi credi di essere per iscriverti ai Kangourou (si tratta di giochi logici di matematica, ndr), sei solo un ignorante e uno stupido…”

Treviso, minacciato dai bulli a 11 anni: "Meglio morire che andare a scuola". La denuncia della mammaFonte foto: iStock - maroke

I genitori si rivolgono alla magistratura

“Stava reagendo con tutte le sue forze – dicono i genitori raggiunti dal ‘Corriere di Verona’ –  invece al suo ritorno a scuola a settembre le cose sono precipitate”.

“Nostro figlio – spiegano i genitori – viene deriso per le cicatrici e le menomazioni che gli ha lasciato l’incidente, lo insultano, lo scherniscono […]. Qualcuno alza perfino le mani. Più volte abbiamo chiesto aiuto alla scuola che invece ci ha lasciati soli”.

I genitori del ragazzino hanno deciso di sporgere denuncia con due motivazioni: la prima, per violenza privata, contro l’autorità scolastica che li ha fatti sentire “obbligati a spostare” il “figlio in un altro istituto non essendo in alcun modo intervenuta per tutelarlo”.

E poi anche per lesioni nei confronti di un insegnante che avrebbe toccato “pesantemente” la cicatrice che il ragazzino ha sul viso per esaminare l’esito dell’operazione.

L’interrogazione parlamentare di Flavio Tosi

Il caso è arrivato anche in Parlamento per opera di Flavio Tosi, deputato veronese di Forza Italia.

“Se un giovane rimasto invalido – ha detto Tosi – anziché essere protetto e sentirsi a casa in un luogo di educazione, formazione e crescita come la scuola, è costretto addirittura a doversi trasferire per non subire offese ed umiliazioni continue, tutto questo rappresenta una inammissibile sconfitta per lo Stato”.

Tosi ha chiesto al Ministero quali iniziative “intenda assumere, ivi compresa l’auspicabile attivazione di una attività ispettiva“.

Zaia: “Bulli ai lavori socialmente utili”

Sul caso è intervenuto anche il governatore del Veneto Luca Zaia: “Gli istituti scolastici devono garantire un ambiente sereno, protetto, positivo: non deve esservi il benché minimo spazio per chi pratica queste azioni”.

Zaia avanza dunque la sua proposta: “Le parole e gli intenti non bastano più. Propongo sanzioni nel segno del contrappasso: obbligare i bulli, se necessario mettendo mano alla legge, a lavori sociali proprio dove hanno fatto del male. Che si tratti di razzismo, omofobia, disabilità: siano obbligati a lavorare, per aiutare le loro stesse vittime“.

La proposta di Zaia arriva nelle stesse ore di quella avanzata dal sindaco di Cento Edoardo Accorsi, eletto da una coalizione di centro-sinistra. Accorsi ha proposto multe fino a 300 euro per i genitori dei bulli.

 

scuola Fonte foto: ANSA
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