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Bambini ustionati durante il catechismo in una chiesa di Castelvetrano vicino Trapani: cenere sulla fronte

La cenere utilizzata per impartire le benedizioni era già stata utilizzata in precedenza. Il parroco si rivolgerà a un laboratorio di analisi

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Alcuni bambini che stavano frequentando il catechismo in una chiesa di Castelvetrano, in provincia di Trapani hanno riportato ustioni sulla fronte quando è stata loro applicata della cenere con la quale è stato fatto il segno della croce.

Cenere urticante sulla fronte

La cenere, impastata con l’acqua, e poi utilizzata per impartire benedizioni in occasione del mercoledì delle ceneri avrebbe provocato una reazione allergica con bruciori e macchie sulla pelle.

Diversi bambini avrebbero avuto bisogno delle cure dei medici. I meno gravi avrebbero riportato ustioni del primo grado, cioè danni superficiali con semplici arrossamenti della pelle e maggiore sensibilità al contatto, secondo quanto spiegato dal sito dell’Istituto superiore di sanità.

Castelvetrano è un comune di circa 30.000 abitanti in provincia di Trapani.

Alcuni avrebbero riportato però ustioni del secondo grado, cioè lesioni più profonde che interessano il derma e che comportano l’insorgenza di bolle e vesciche e che, talvolta, lasciano cicatrici sulla pelle.

La cenere veniva utilizzata da anni

La stessa reazione l’avrebbero avuta anche alcuni adulti che hanno partecipato alla funzione serale del mercoledì delle ceneri.

Il Giornale di Sicilia riporta il commento del parroco, che non si spiega l’accaduto: “Sono ceneri di due anni addietro, già utilizzate senza nessuna reazione di questo tipo”.

Il sacerdote ha fatto sapere che farà effettuare le analisi di laboratorio sulle ceneri che erano conservate in un contenitore.

Il precedente

Circa un anno fa a Villafranca Tirrena in provincia di Messina, nella parte opposta della Sicilia, si era verificato un episodio che, mutatis mutandis, ricorda a grandi linee quanto avvenuto a Castelvetrano.

Durante il battesimo, una bimba di 8 mesi ha rischiato di restare gravemente ustionata. Lo zio la teneva fra le braccia e quando il prete ha versato l’acqua per effettuare il battesimo, il parente ha sentito bruciore alla pelle delle mani.

L’uomo ha istintivamente fatto un passo indietro per mettere al sicuro la nipote, ma alcune gocce d’acqua sono comunque finite sul collo della piccola.

Pare che qualche tempo prima qualcuno abbia trovato una bottiglietta contenente poche dita di acido trasparente utilizzato per le pulizie. Credendo erroneamente che si trattasse di acqua, la bottiglietta sarebbe stata riempita al rubinetto per poi essere vuotata nella fonte battesimale.

La bambina non ha riportato danni di rilievo e nessuna denuncia è stata sporta.

Fonte foto: 123RF

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