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Bagnino con tatuaggi nazisti allontanato da una piscina a Bressanone: "Non devo giustificare le mie idee"

Il titolare dell'azienda ha difeso il dipendente, sostenendo che "è da dieci anni che lavora per noi e di certo non siamo un covo di skinhead"

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Un bagnino di 64 anni è stato allontanato per i suoi tatuaggi nazisti. I clienti della piscina dove lavorava non hanno gradito i simboli tatuati su polpacci e avambraccio, così, dopo la segnalazione, l’uomo è stato trasferito. Il titolare lo difende e lui nega di essere razzista.

La segnalazione del bagnino

A qualcuno, sembra a un cliente, non sarebbero piaciuti i diversi tatuaggi nazisti ben visibili su tutto il corpo di un bagnino a Bressanone. Così, è partita una segnalazione.

Il dipendente lavorava all’interno di una piscina nella provincia di Bolzano, ma dopo le lamentele al datore di lavoro, è stato trasferito a Caorle.

Su Twitter dei commenti sulla vicenda

In realtà, Mauro Zambaldi, legale rappresentante della società per cui lavora il bagnino, che fornisce servizio di sicurezza bagnanti, ha preso le difese del suo dipendente.

Non sono questi i problemi: il problema è quando non riesco a coprire le postazioni. Questo episodio è ridicolo, è da dieci anni che questo dipendente lavora per noi e di certo non siamo un covo di skinhead” ha detto l’uomo.

Per Zambaldi il bagnino è “una persona assolutamente apprezzata per le sue capacità e che risponde anche alla richiesta specifica di personale che parla tedesco, cosa che lo rendeva ancora più efficace nella sua mansione”.

I tatuaggi nazisti

Zambaldi ammette, però, che quel doppio “8” sull’avambraccio e quei grossi simboli di ispirazione nazista tatuati sui due polpacci potrebbero essere inopportuni.

“Cercando su internet – riferisce al Corriere – ho scoperto che il doppio otto non è il simbolo dell’infinito ma l’ottava lettera ripetuta, quindi la H, che sta per Heil Hitler, il saluto al Führer“.

In ogni caso, aggiunge, “l’ho dislocato altrove solo perché non volevo discutere, se no non lo avrei assolutamente tolto. L’ho detto anche al cliente che me lo ha chiesto come favore per evitare che montasse un caso”.

Forse non è opportuno o è di dubbio gusto, ma io non entro nel merito delle decisioni personali di un mio collaboratore, se la sua condotta non ha risvolti sul suo lavoro” ha aggiunto.

La replica del dipendente

A fare un passo indietro sarebbe stato, a quanto sembra, lo stesso bagnino. “Volevano sospendermi un giorno. Ho risposto: me ne vado io. Sono le 20 e alle 23.30 ho il treno per Caorle, non c’è nessun problema” ha raccontato al Corriere il dipendente.

“Non sono iscritto a nessun partito politico, non ho precedenti penali, non sono mai andato a una manifestazione né di destra né di sinistra. Ma sono cavoli miei quello che voglio fare della mia vita” dice.

Contro chi gli dà del razzista, aggiunge anche che “ultimamente in piscina ho salvato due pakistani: se fossi stato un razzista li avrei lasciati annegare. Non guardo il colore della pelle: questi tatuaggi rappresentano idee mie che non devo giustificare a nessuno“.

Il bagnino dice di essersi “innamorato dell’idea di essere un po’ di destra” fin da bambino e di non capire “questo accanimento” che non aveva mai sperimentato prima.

A lavoro, adesso, metterà una fascia coprente “per evitare altri casini, siccome adesso ci sono tanti tedeschi e austriaci, ho coperto tutto” e a Bressanone tornerà forse quando passerà la rabbia, perché “mi affeziono sempre ai posti in cui lavoro e anche di Bressanone ho solo bei ricordi”.

bagnino-tatuaggi-nazisti Fonte foto: iStock
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