Avellino, sequestrati 660 litri di olio extravergine d'oliva: erano in un’auto, qual era l’irregolarità
La Guardia di Finanza ha sequestrato 660 litri di olio extravergine d’oliva ad Avellino: erano trasportati, senza documentazione, su un'auto
Ad Avellino sono stati sequestrati 660 litri di olio extravergine d’oliva: l’operazione è stata portata a termine dalla Guardia di Finanza. Sui prodotti mancavano alcune delle informazioni obbligatorie per legge e, per questo motivo, non si riusciva a risalire al nome del prodotto, al suo produttore. L’unica cosa che appurava l’etichetta era che si trattasse di questa tipologia di olio, troppo poco per riuscire a passare i controlli.
- Sequestrati 660 litri di olio d'oliva: il motivo
- Prodotti sequestrati: mancava la documentazione
- Sequestro amministrativo: cosa dice la legge
Sequestrati 660 litri di olio d’oliva: il motivo
Sono ben 660 i litri di olio d’oliva che sono stati sequestrati ad Avellino: si trovavano all’interno di un’automobile che è stata fermata per un controllo dalla Guardia di Finanza e al cui interno è stato scoperto questo ignoto carico.
Le Fiamme Gialle hanno fin da subito notato come le lattine fossero sprovviste di dettagli tutt’altro che secondari e previsti dalla legge come la tracciabilità, il Paese di origine del prodotto e i dati e l’indirizzo del produttore.
Il comando di Avellino della Guardia di Finanza ha individuato il carico irregolare
Prodotti sequestrati: mancava la documentazione
Sulle etichettate delle 132 lattine rinvenute insomma c’era scritto soltanto “Olio Extravergine d’Oliva”. I finanzieri le hanno trovate nel portabagagli della vettura che transitava per la Campania ed era piena di scatole di cartone.
I prodotti non a norma sono stati intercettati dal Nucleo Mobile del Gruppo di Avellino della Guardia di Finanza di Avellino nel quadro dei controlli del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle a tutela del consumatore e del mercato.
A bordo dell’auto fermata c’erano due uomini che però non hanno esibito la documentazione necessaria per l’olio che trasportavano. Provenienza, produzione, confezionamento e destinazione dell’olio restavano insomma un’incognita.
Sequestro amministrativo: cosa dice la legge
Il lavoro dei finanzieri ha appurato che i contenitori fossero etichettati in modo generico: non c’era il nome o la ragione sociale del prodotto, non era possibile risalire all’indirizzo di chi lo aveva prodotto né il paese di origine.
La merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo, come prevede l’art 13 della Legge 689/1981.
In una nota, la Guardia di Finanza ha voluto testimoniare la particolare attenzione rivolta alla tutela del comparto agroalimentare.