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Autopsia su Giulia Tramontano per la verità sull'omicidio: il giallo del veleno e la morte del piccolo Thiago

L'autopsia sul corpo di Giulia Tramontano farà chiarezza su molti nodi irrisolti sull'omicidio della ragazza, uccisa da Alessandro Impagnatiello

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Il delitto di Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello mentre si trovava al settimo mese di gravidanza, presenta ancora numerose questioni aperte e ci si attende che sia l’autopsia ad aiutare i magistrati a ricostruire la dinamica dell’omicidio.

Autopsia in corso

Come riporta l’agenzia ‘ANSA’, l’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano è attualmente in corso a Milano. A eseguire l’esame autoptico all’istituto di medicina legale è il professore Andrea Gentilomo, assieme agli specialisti che interverranno per eseguire gli accertamenti tossicologici ed entomologici.

Attorno alle 8.30 di venerdì 9 giugno sono arrivati nella struttura di via Mangiagalli i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche e l’avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti.

Alessandro ImpagnatielloFonte foto: ANSA

Alessandro Impagnatiello.

I nodi da sciogliere sull’omicidio di Giulia Tramontano

Nel pomeriggio di giovedì 8 giugno, come riporta ‘La Stampa’, le pm Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, assieme ai carabinieri della squadra omicidi del Nucleo investigativo di Milano hanno fatto un punto sui quesiti posti al team di medici legali, tra cui un esperto di feti, che effettueranno l’autopsia.

I medici legali hanno voluto vedere le cartelle cliniche e la documentazione medica della donna e del bambino che portava in grembo.

L’autopsia dovrà aiutare a stabilire come e quando è morto il piccolo Thiago (questo il nome scelto per il bimbo), se abbia sofferto e se Impagnatiello abbia infierito anche su di lui. Quando il corpo di Giulia Tramontano è stato ritrovato, nella notte tra mercoledì 31 maggio e giovedì 1° aprile, era in gran parte coperto da cellophane e sacchetti di plastica che occultavano la maggior parte dei segni delle violenze subite.

Il giallo del veleno

Gli esami tossicologici dovranno stabilire anche l’eventuale presenza, nel sangue della donna e del piccolo Thiago, di veleno per topi. Due confezioni di veleno sono state sequestrate nello zaino dell’assassino e due settimane prima del delitto, stando a quanto emerso, Impagnatiello avrebbe effettuato una ricerca sul web sugli effetti sull’uomo.

Quando è morta Giulia Tramontano?

Ai medici legali spetterà anche stabilire l’orario della morte di Giulia Tramontano e quello in cui il suo cadavere è stato abbandonato nella strettoia piena di sterpaglie tra una fila di box e il retro di un palazzo a 500 metri da casa dove poi è stato ritrovato.

Stando a quanto si legge ancora su ‘La Stampa’, i tempi non tornano rispetto alla confessione di Impagnatiello e, da un primo esame, sarebbe emerso che il corpo della donna si trovasse lì da almeno 48 ore quando è stato ritrovato.

Il mistero del cellulare

In attesa degli esiti dell’autopsia, non è ancora stato ritrovato il cellulare della vittima. Non si trovava con la patente e le carte di credito nel tombino vicino al parcheggio della fermata metropolitana Comasina, in cui Impagnatiello ha riferito di averlo gettato.

Impagnatiello ha avuto dei complici?

Dell’eventuale presenza di complici, che non è ancora del tutto esclusa, i magistrati si occuperanno solo in un secondo momento, al termine delle indagini sull’omicidio.

Ad acquistare dopo l’omicidio, con 170 euro in contanti, il carrellino con cui Alessandro Impagnatiello avrebbe spostato il cadavere di Giulia Tramontano sarebbe stato un giovane con un cappellino in testa. A confermarlo agli inquirenti è stato il venditore, che però non ha saputo dire con certezza se quel ragazzo fosse o no il fidanzato della giovane.

Impagnatiello e Tramontano Fonte foto: ANSA
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