Autonomia: la vittoria del M5S che ha fatto arrabbiare la Lega
Salta l'assunzione diretta dei docenti su base regionale prevista dall'articolo 12 proposto dal Carroccio
È durato meno di un’ora il vertice di maggioranza sull’Autonomia regionale. Il Movimento 5 Stelle ha portato a casa una schiacciante vittoria contro le proposte della Lega sul tema dell’istruzione. L’articolo 12 del testo del ministro Erika Stefani, che prevedeva l’assunzione diretta dei docenti su base regionale, è stato soppresso.
Si trattava di uno dei nodi su cui i 5S si erano già detti contrari. Nella scorsa riunione, finita con un nulla di fatto, era stato ipotizzato anche un profilo di incostuzionalità sulla base della sentenza 76/2013 della Corte di Cassazione, redatta da Sergio Mattarella.
“Dopo mesi abbiamo garantito l’unità del sistema di istruzione: non abbiamo ceduto cose che avrebbero potuto compromettere l’unità del Paese” ha dichiarato Salvatore Giuliano, sottosegretario pentastellato all’Istruzione, ai microfoni ANSA. “È una vittoria dei 5 stelle e da uomo di scuola ritengo di poter dire che è una vittoria della scuola italiana“.
Giuseppe Conte: “Significativi passi avanti sulle Autonomie”
Il premier Giuseppe Conte si è detto molto soddisfatto di quanto deciso al tavolo: “Sono lieto di annunciare che abbiamo fatto significativi passi avanti sulle Autonomie: ieri tutto il pomeriggio l’ho dedicato a lavorare a questo. Intravediamo la dirittura finale, la settimana prossima c’è ancora qualche passaggio, ma confido che si stia arrivando al portare questo provvedimento in Consiglio dei Ministri. Era un impegno del contratto di Governo, condiviso da M5s e Lega. Ragionevolmente ci avviciniamo al passaggio finale“.
La rabbia dei governatori della Lega di Lombardia e Veneto
Di parere avverso i governatori leghisti. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato tramite ANSA: “Mi ritengo assolutamente insoddisfatto dell’esito del vertice di oggi sull’Autonomia. Abbiamo perso un anno in chiacchiere. Aspettiamo di vedere il testo definitivo, ma se le premesse sono queste, da parte mia non ci sarà alcuna disponibilità a sottoscrivere l’intesa”.
“Sono deluso anche da quello che ha detto il premier Giuseppe Conte” ha aggiunto “perché ha ricominciato a fare quelle affermazioni di carattere generale legate alla frammentazione del Paese, quindi a quel vecchio slogan, dimostrando di non voler arrivare a una soluzione concreta”. Un nuovo tavolo è previsto per questo lunedì, e l’accordo sull’Autonomia potrebbe nuovamente subire variazioni.
Alle dichiarazioni di Attilio Fontana sono seguite quelle del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Resto basito davanti all’ennesimo rinvio. Pensavo che il Presidente del Consiglio fosse così autorevole da chiudere la partita, ma non ho ancora ben capito se l’autorevolezza serva a chiudere o invece a prolungare indefinitamente l’approvazione dell’intesa sull’Autonomia differenziata. Noi veneti ne abbiamo le tasche piene di tutta questa storia”.