Attila, nel lager un frigo per cuccia: ora cerca amore e casa
La storia di un pastore maremmano strappato al suo triste destino dai volontari e ora in cerca di un padrone
Sta conquistando il web a suon di like e cuoricini il buon Attila. Un pastore maremmano di una cinquantina di chili costretto fino a poche ore fa a vivere di stenti all’interno di una piccola recinzione nelle campagne mantovane, dove al posto di una cuccia era costretto a cercare riparo all’interno di un vecchio frigorifero.
Attila è stato salvato dagli stenti, forse anche dalla morte per malnutrizione, dall’intervento dei volontari dell’associazione Una Luce Fuori dal Lager di Uboldo di Varese che l’hanno strappato dal suo inferno, anestetizzato per la cattura e trasportato nel Varesotto con un’ambulanza veterinaria. Aveva un occhio compromesso, otite perforante, con blocco delle funzioni fisiologiche, non riusciva a camminare e strisciava. I proprietari che lo avevano abbandonato in quelle condizioni “disumane” sono stati denunciati.
“Verificato lo stato di abbandono ci siamo subito attivati e abbiamo messo in moto la macchina per il suo sequestro e la sua liberazione” ha raccontato la presidente della onlus Cristina Cozzi. “Ha bisogno di cure e di un nuovo padrone” ha aggiunto.
Ora il cagnolone è sotto terapia farmacologica per riprendere le forze. La stessa associazione ha aperto una raccolta fondi per le sue cure, dopo aver documentato sulla sua pagina Facebook l’operazione di salvataggio del maremmano minuto per minuto tenendo costantemente informati i followers sullo stato di salute di Attila che adesso cerca una casa e tanto amore.