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Attacco dell'Iran a Israele entro 48 ore secondo il Wall Street Journal: cosa potrebbe succedere, gli scenari

Secondo il Wall Street Journal, l'attacco di rappresaglia dell'Iran contro Israele potrebbe avvenire entro le prossime 48 ore: sale la tensione

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L’attesa rappresaglia della Repubblica Islamica dell’Iran contro Israele dopo il bombardamento, da parte di Tel Aviv, dell’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, avvenuto il 1° aprile scorso, e nel quale sono morte sette persone, tra cui Mohammad Reza Zahedi, un alto ufficiale dei pasdaran, starebbe per arrivare. Israele, infatti, secondo il Wall Street Journal, si sta preparando a un attacco diretto dall’Iran nelle prossime 24-48 ore.

Israele si prepara all’attacco dell’Iran entro le prossime 48 ore

Secondo una fonte anonima citata dal Wall Street Journal, Israele si starebbe preparando a un attacco da parte di Teheran contro il sud o il nord del Paese nelle prossime 24-48 ore. Probabilmente durante lo Shabbat, la festa del riposo che si celebra ogni sabato nella religione ebraica.

Di un imminente attacco da parte di Teheran ne è convinto anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che durante la conferenza stampa congiunta con il premier giapponese Fumio Kishida alla Casa Bianca ha dichiarato che l’Iran “sta minacciando di lanciare un attacco significativo contro Israele”.

Biden e il Segretario di Stato Antony Blinken hanno promesso di sostenere Israele e intercettare i missili provenienti dalla Repubblica Islamica.

“Il segretario Blinken ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza di Israele e ha chiarito che gli Stati Uniti staranno al fianco di Israele contro qualsiasi minaccia da parte dell’Iran e dei suoi delegati”, ha affermato il Dipartimento di Stato americano.

Teheran ha dichiarato che qualsiasi risposta militare iraniana all’attacco contro l’ambasciata a Damasco da parte di Tel Aviv avrebbe potuto essere evitata se il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite avesse denunciato e condannato l’attacco di Israele.

attacco-iran-israele-wall-strett-journal-1Fonte foto: ANSA

L’Ayatollah Ali Khamenei, leader supremo della Repubblica Islamica dell’Iran

Sale la tensione in Medio Oriente: si teme l’escalation

L’Iran ha promesso una risposta “decisa” al raid israeliano che ha ucciso sette membri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, tra cui due generali, a Damasco il 1° aprile.

Si teme ora una potenziale e imprevedibile escalation che porti ad allargare il conflitto in Medio Oriente in una guerra regionale più ampia.

Paesi come Qatar, Arabia Saudita, Emirati e Iraq stanno cercando di mediare. Lo stesso sta facendo la Germania attraverso il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.

Evitare un’ulteriore escalation a livello regionale deve essere nell’interesse di tutti. Esortiamo tutti gli attori della regione ad agire in modo responsabile e ad esercitare la massima moderazione”, ha affermato Baerbock in un post su X.

Gli Stati Uniti chiedono alla Cina di mediare

Nel frattempo, secondo quanto riportato dal Financial Times, gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina e ad altri Paesi, tra cui la Turchia e l’Arabia Saudita, di esortare Teheran a non lanciare un attacco di rappresaglia contro Israele per il raid aereo al consolato iraniano in Siria.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato con le controparti, tra cui il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. 

“Negli ultimi giorni ci siamo impegnati anche con gli alleati e i partner europei e abbiamo sollecitato anche loro a inviare un messaggio chiaro all’Iran: l’escalation non è nell’interesse dell’Iran, non è nell’interesse della regione e non è nell’interesse del mondo”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato Matt Miller.

attacco-iran-israele-wall-strett-journal Fonte foto: ANSA
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