AstraZeneca, a quale categoria potrebbe essere vietato il vaccino
I casi di trombosi cerebrale hanno spinto alcuni Paesi a sospendere nuovamente le vaccinazioni con AstraZeneca: cosa succede adesso
Il vaccino AstraZeneca è tornato a spaventare tante persone che, di fronte ai casi di trombosi cerebrale, hanno preferito evitare la somministrazione aspettando che l’Ema si pronunci nuovamente. Gli approfondimenti dell’Agenzia del farmaco dovrebbero arrivare entro mercoledì 7 aprile. Lo ha detto Armando Genazzani, professore di Farmacologia all’Università del Piemonte orientale nonché rappresentante italiano nel Comitato per l’approvazione dei farmaci dell’Ema, in un’intervista rilasciata alla Stampa.
AstraZeneca, niente vaccino alle donne under 55?
L’esperto ha spiegato che, come dimostrato dai numeri del Regno Unito, “AstraZeneca è più efficace del previsto, ma ha un rarissimo effetto collaterale sulle giovani donne“, legato al rischio trombosi.
L’Ema, ha sottolineato Genazzani, entro mercoledì 7 aprile concluderà gli approfondimenti sui rari casi di trombosi cerebrale: “È plausibile che questi eventi abbiano una correlazione con AstraZeneca”.
Secondo il professore, però, ciò non toglie che il rapporto rischi-benefici penda dalla parte di questi ultimi: “L’ideale sarebbe escludere le donne under 55“. Scelta che potrebbe essere suggerita dall’Ema ai Paesi.
Alcune nazioni, nel frattempo, si sono mosse autonomamente bloccando di nuovo la somministrazione del vaccino. Genazzani ha spiegato che lo hanno fatto “senza dati, solo l’Ema ha il quadro completo”.
Johnson & Johnson: c’è il rischio di effetti collaterali?
Tra una decina di giorni arriverà in Italia il quarto vaccino approvato dall’Ema e dall’Aifa, ossia Johnson & Johnson. C’è il rischio di effetti collaterali? Presto per dirlo, Genazzani ha ricordato che lo si scoprirà “solo dopo che sarà stato usato su 20 milioni di persone, come AstraZeneca. Un farmaco ha sempre benefici, rischi e incertezze“.
Al momento gli studi garantiscono l’efficacia del vaccino Johnson & Johnson “per sei mesi“.
Infine, potrebbero essere approvati “entro giugno” anche i vaccini “Sputnik, Curevac e Novavax“.
Per quel che riguarda i vaccini contro il Covid già approvati, comunque, Genazzani ha spiegato che “si aggiorneranno velocemente grazie a quanto imparato fin qui, così da fare agilmente richiami annuali come contro l’influenza”.