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AstraZeneca, caso 18enne morta: l'opinione di Fabrizio Pregliasco

Fabrizio Pregliasco interviene sul caso AstraZeneca: il vaccino è tornato al centro del dibattito dopo la morte per trombosi della 18enne Camilla

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

In queste ore si sta discutendo parecchio su come utilizzare il vaccino AstraZeneca e a quali fasce di età distribuirlo. Il tema è tornato preponderante dopo che Camilla, ragazza 18enne ligure, è deceduta a causa di una trombosi dopo aver ricevuto la prima dose del siero a un Open Day il 25 maggio. Ricoverata domenica 6 giugno all’ospedale San Martino di Genova, è morta dopo una trombosi al seno cavernoso.

Sul tema è intervenuto Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano, che ha rilasciato delle dichiarazioni ad Agorà, su Rai Tre. “Ritengo importantissima e necessaria una vaccinazione complessiva”, spiega l’esperto che aggiunge: “Per loro, i giovani, a questo punto, per garantire e rasserenare i genitori e soprattutto i ragazzi stessi, che hanno dimostrato una grande voglia di vaccinarsi, sarà importante” organizzare “in modo preferenziale i vaccini che hanno un maggior profilo di sicurezza”, ossia “i vaccini a mRna”.

“Io spero che questo secondo momento di angoscia su AstraZeneca non infici la campagna vaccinale complessivamente – continua Pregliasco – perché il virus sta circolando e come vediamo in Gb, ma anche in altre nazioni, dà dei colpi di coda. Solo grazie alla vaccinazione riusciremo a evitare in futuro quella proporzione di casi gravi che si è evidenziata nelle ondate”.

Il virologo ricorda che il caso della giovane di Sestri Levante, “di fatto, ad oggi, diventa il quinto decesso potenzialmente attribuibile in modo un po’ più strutturato ai vaccini Covid-19 – ricorda Pregliasco – di cui uno con vaccino a mRna e 4 con AstraZeneca”, su decine di milioni di somministrazioni. L’esperto comunque precisa che è opportuno attendere una “necessaria indagine” per chiarire cosa è accaduto.

Pregliasco passa quindi ad esternare il suo “grande dolore” per i morti. Dall’altro lato comprende i motivi per cui è stata data un’accelerata alla campagna vaccinale: “In termini statistici si calcola che le vaccinazioni e la velocità con cui sono state attuate abbiano salvato almeno 10mila vite umane”.

Ora in molti temono sventure, in particolare ci sono tante persone, che devono ricevere la seconda dose Astrazeneca, preoccupate. “Ricevo messaggi angosciati, ma ad oggi nessun caso di trombosi si è registrato dopo la seconda dose di AstraZeneca. Le indicazioni attuali dicono che può essere fatta”, seppur “è probabile che nel futuro si definisca la possibilità di un mix” tra vaccini differenti.

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