Assange, ricorso respinto: cosa rischia il fondatore di Wikileaks dopo l'estradizione negli Usa. La vicenda
Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, sarà estradato negli Stati Uniti: cosa rischia e perché è in carcere
Nessun lieto fine per Julian Assange. Il tribunale di Londra ha confermato la sentenza d’appello: il fondatore di Wikileaks sarà estradato negli Stati Uniti. Il trasferimento dovrebbe avvenire nel giro di un paio di settimane, a meno di colpi di scena. L’attivista australiano oggi ha 50 anni: da oltre un decennio è inseguito dalle autorità americane per aver contribuito alla diffusione, dal 2010-2011, di una miriade di file classificati, sottratti agli archivi Usa, Pentagono incluso. Quei file hanno permesso di svelare prove di crimini di guerra commessi dall’esercito americano in Afghanistan e in Iraq. Cosa rischia adesso Assange?
- Assange, estradizione negli Stati Uniti: cosa succede adesso al fondatore di Wikileaks
- Assange verso il carcere Usa: quando sarà estradato
- Assange verso l'estradizione: quanti anni di carcere rischia
Assange, estradizione negli Stati Uniti: cosa succede adesso al fondatore di Wikileaks
La fuga di Assange dagli Stati Uniti è durata poco più di 10 anni. La Corte Suprema del Regno sembra aver messo la parola fine, confermando la sentenza d’appello che aveva stabilito la sua estradizione negli Usa.
Gli avvocati dell’attivista erano stati autorizzati a rivolgersi con un’istanza da ultima chance a gennaio 2022: il tribunale britannico, però, si è rifiutato di riesaminare il caso, liquidando come insussistenti “i punti di diritto” invocati dalla difesa per una revisione del verdetto di appello, il secondo grado con cui i giudici avevano ribaltato, a dicembre 2021, il no all’estradizione opposto in prima istanza dalla giudice Vanessa Baraister sulla base delle condizioni di salute e psichiche di Assange.
Il cofondatore di Wikileaks, infatti, ha trascorso 7 anni da rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Dopodiché altri 3 anni nel penitenziario di massima sicurezza londinese del Belmarsh, in attesa di giudizio, malgrado nel frattempo fossero cadute le accuse di stupro presentate in parallelo nei suoi confronti dalla magistratura svedese.
Nemmeno una perizia che lo indicava a rischio di suicidio, se lasciato ai rigori della giustizia statunitense, è servita a convincere i giudici.
Julian Assange sarà estradato negli Stati Uniti: la parabola del fondatore di Wikileaks
Assange verso il carcere Usa: quando sarà estradato
Così, il suo fascicolo è tornato sul tavolo di Baraister, che non potrà che confermare l’estradizione, trasferendo le carte al ministro dell’Interno per il necessario placet politico (scontato da parte della titolare attuale dell’Home Office nel governo di Boris Johnson, Priti Patel) all’esecuzione del contestatissimo provvedimento.
Assange sarà trasferito negli Stati Uniti entro 28 giorni, anche nel caso in cui i suoi legali provassero a rivolgersi a una Corte internazionale.
Assange è sostenuto da attivisti dei diritti umani legati all’Onu e associazioni come Amnesty International o Reporters Sans Frontiers, che hanno parlato di persecuzione e minaccia della libertà d’informazione in sé.
L’unica garanzia data dalle autorità Usa alla Corte d’Appello britannica, per allontanare il timore del suicidio, è la promessa sulle condizioni della detenzione: niente isolamento o regime di carcere duro.
Nel frattempo, ad Assange è stato concesso di potersi sposare nella prigione di Belmarsh, il 23 marzo, con l’avvocato sudafricana Stella Morris, la compagna che l’ha reso padre di due figli durante i 7 anni passati nell’ambasciata ecuadoriana.
Assange verso l’estradizione: quanti anni di carcere rischia
Cosa rischia Assange? Il massimo della pena prevede 175 anni di galera: è accusato non solo di complicità nell’hackeraggio dell’archivio del Pentagono, ma anche di spionaggio. Avrebbe violato una legge del 1917: si tratta di una ‘prima volta’ nella storia americana moderna per una vicenda di diffusione di documenti riservati, o anche top secret, sui media.