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Arrestato il primario dell'Oncologico di Bari Vito Lorusso, avrebbe preso soldi non dovuti dai pazienti

L'oncologo sarebbe accusato di concussione e peculato dopo essere stato arrestato in flagranza di reato mentre riceveva del denaro per agevolare un paziente

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L’oncologo dell’Irccs di Bari, Vito Lorusso, è stato arrestato con l’accusa di concussione e peculato mentre prendeva soldi da un paziente. Il primario dell’Istituto tumori ‘Giovanni Paolo II’ sarebbe stato colto in flagranza di reato mentre riceveva una somma di denaro per agevolare una persona in cura nelle terapie anti-cancro. Lo riporta ‘Repubblica’.

L’arresto

L’arresto di Lorusso è stato effettuato nella giornata di mercoledì durante un’operazione della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale di Bari, coordinata dal pm della Procura di Bari, Chiara Giordano. Nel corso dell’operazione il medico ha accusato un malore ed è stato portato in ospedale.

Le contestazioni formulate all’atto dell’arresto sarebbero concussione e peculato, ma si attende la valutazione della Procura sugli elementi in possesso dei carabinieri per la formulazione della richiesta al gip sulla convalida dell’arresto e l’eventuale ordinanza di custodia cautelare, qualora fosse necessario.

I primi elementi sulle indagine

Come riportato dal ‘Corriere della Sera’, sulla vicenda c’è il massimo riserbo da parte degli inquirenti, ma l’ipotesi è che l’indagine possa essere partita dalle denunce di alcuni pazienti.

“Avendo appreso della vicenda dalla stampa, aspettiamo eventuali notifiche dalle forze dell’ordine” ha dichiarato al ‘Corriere della Sera’ il direttore generale dell’Irccs Alessandro Delle Donne. “Avendo Siamo sgomenti e indignati e, qualora i fatti fossero confermati, non faremo sconti a nessuno” è stato il suo commento.

Il precedente

Il caso riporta alla mente l’arresto nel 2021 di un altro oncologo barese, Giuseppe Rizzi, condannato a nove anni con il rito abbreviato per concussione per aver preso dei soldi da pazienti per delle cure anti-tumorali che avrebbero dovuto essere gratuite.

Secondo l’accusa il medico avrebbe raggirato 16 pazienti terminali, ai quali avrebbe sottratto nel corso di dieci anni un ammontare totale di circa 2,5 milioni di euro. Il professionista avrebbe agito con la complicità della compagna coimputata, l’avvocatessa Maria Antonietta Sancipriani, che gestiva un Caf a Bari adibito all’occorrenza abusivamente ad ambulatorio medico. La donna, giudicata assieme al marito con rito abbreviato, è stata condannata a cinque anni e sei mesi.

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carabinieri Fonte foto: ANSA
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