,,

Arrestato Giacomo Sy, nipote di Kim Rossi Stuart: era stato risarcito dallo Stato per una vecchia condanna

Pubblicato:

Giacomo Seydou Sy, nipote dell’attore Kim Rossi Stuart e figlio dell’attrice e scrittrice Loretta Rossi Stuart, è stato arrestato il 18 luglio perché gravemente indiziato per una tentata rapina. La notizia è stata riportata da Repubblica.

Giacomo Seydou Sy di nuovo in carcere: è accusato per una rapina

Il 28enne, residente nella provincia di Viterbo, avrebbe aggredito un uomo dopo avere tentato di rubargli il marsupio sul tram 14, in via Prenestina, a Roma.

Il passeggero avrebbe respinto l’assalto, ma una volta sceso dal mezzo sarebbe stato seguito dal responsabile, chiamando i Carabinieri.

I militari del Nucleo Radiomobile capitolino hanno arrestato Giacomo Seydou Sy, che è ora accusato per i reati di tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.

All’arrivo degli uomini in divisa, infatti, il 28enne si sarebbe scagliato contro di loro con estrema violenza, e per calmarlo è stato utilizzato anche il taser in dotazione.

L’arresto è stato convalidato e, in attesa di giudizio, è stata disposta per il giovane la custodia nel carcere romano di Regina Coeli.

Arrestato Giacomo Sy, nipote di Kim Rossi Stuart: era stato risarcito dallo Stato per una vecchia condanna
L’attore romano Kim Rossi Stuart (53 anni).

I precedenti del 28enne: aveva passato due anni nel carcere di Rebibbia

Non è la prima volta che il nipote di Kim Rossi Stuart ha avuto guai con la legge, e in passato ha ottenuto anche un risarcimento dallo Stato.

Nel 2018 era stato arrestato per furto e resistenza alle forze dell’ordine ed era stato detenuto in via preventiva nel carcere di Rebibbia.

Lì era stato sottoposto a diverse valutazioni di natura psichiatrica, che ne avevano confermato la pericolosità sociale ma anche disturbi della personalità e bipolarismo.

Perché aveva ottenuto un risarcimento di 36.400 euro da parte dello Stato

Quadri incompatibili con il carcere. Il Tribunale aveva infatti disposto per lui la detenzione in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems).

A causa di mancanza di posti nelle strutture adeguate, per lui erano scattati i domiciliari, che non aveva rispettato. Era stato perciò riportato a Rebibbia, per scontare una pena di due anni.

Al termine dei quali si era rivolto alla Corte europea dei Diritti dell’uomo, che aveva condannato l’Italia a risarcirlo per danni morali con 36.400 euro.

,,,,,,,,