Arrestato a Palermo per mafia e voto di scambio l'esponente FdI Mimmo Russo: coinvolta anche la massoneria
Arrestato a Palermo per mafia e voto di scambio l'esponente FdI Mimmo Russo: minacce e estorsione aggravata, coinvolti anche membri della massoneria
Arrestato a Palermo Mimmo Russo, FdI, per mafia e voto di scambio. L’ex consigliere comunale e ex presidente della commissione urbanistica è accusato di associazione mafiosa, estorsione aggravata, traffico di influenze illecite aggravato dall’aver favorito Cosa nostra. In manette anche Gregorio Marchese, figlio del killer Filippo, e Achille Andò, “faccendiere appartenente alla massoneria“.
- Mimmo Russo di FdI arrestato per mafia e voto di scambio a Palermo
- Mimmo Russo e il voto di scambio a Palermo con mafia e massoneria
- Le pressioni di Russo sull'ippodromo di Palermo con estorsione e minaccia
Mimmo Russo di FdI arrestato per mafia e voto di scambio a Palermo
A Palermo i carabinieri hanno arrestato oggi, martedì 9 aprile, per mafia e voto di scambio tre persone tra cui Mimmo Russo, ex consigliere comunale e ex presidente della commissione urbanistica, iscritto a Fratelli d’Italia.
Russo (69 anni), è accusato insieme con Gregorio Marchese (61) e Achille Andò (73) dei reati di associazione mafiosa, estorsione aggravata, corruzione, traffico di influenze illecite aggravato dall’aver favorito Cosa nostra.
Palermo, dove è stato arrestato per mafia e voto di scambio l’ex consigliere comunale Mimmo Russo
Gregorio Marchese è definito dal Gip la “costola” di Russo, ed è figlio del killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille Filippo Marchese, mentre Achille Andò è un consulente d’azienda considerato un faccendiere della loggia massonica del Grande Oriente d’Italia. Per entrambi sono stati disposti i domiciliari.
Nella nota del Comando provinciale dei carabinieri le indagini, condotte tra il 2022 e il 2023, hanno permesso di collezionare molti indizi rispetto a un “rapporto di reciproca convenienza esistente tra un sindacalista, amministratore locale del comune metropolitano (ovvero Mimmo Russo, ndr) in carica sino al giugno del 2022, ed esponenti di Cosa nostra palermitana”.
Mimmo Russo e il voto di scambio a Palermo con mafia e massoneria
Secondo gli investigatori Mimmo Russo avrebbe approvato una variante del Piano regolatore per favorire assunzioni legate alla mafia in cambio di voti.
Un comitato di interessi di cui avrebbe fatto parte anche un “faccendiere appartenente alla massoneria“, Andò, con l’obiettivo di costruire un centro commerciale a Palermo.
Le modifiche al Piano sarebbero servite a far diventare un terreno classificato come verde agricolo in area commerciale volta a costruire la struttura.
Le pressioni di Russo sull’ippodromo di Palermo con estorsione e minaccia
Mimmo Russo, ex consigliere comunale di Palermo che è stato arrestato oggi martedì 9 aprile, avrebbe inoltre fatto pressioni sui gestori dell’ippodromo della città.
Le ingerenze avevano l’obiettivo di piegare la società al volere dei referenti della criminalità organizzata di Russo, cooperando con questi in estorsione aggravata e minaccia nei confronti dei liberi professionisti legati a essa.
L’inchiesta avrebbe anche ricostruito la promessa di assunzioni nella grande distribuzione alimentare in cambio di agevolazioni e incarichi nel Comune di Palermo.
Mimmo Russo era stato assolto l’anno scorso dall’accusa di aver intascato illegittimamente 200mila euro di rimborsi dal Comune.
La scorsa settimana era stato arrestato Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano, vicino Bari, per corruzione elettorale. Con lui in manette anche Sandro Cataldo, marito dell’assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, che ha poi rassegnato le dimissioni.