Armi all'Ucraina e gas naturale russo, che ha detto Mario Draghi: così il premier alle domande dei senatori
Per il presidente del Consiglio "sarà l'Ucraina e non altri decidere quale pace accettare". Quando l'Italia sarà indipendente dall'energia di Putin
Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:
Nella mattinata di oggi 19 maggio, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto alle domande dei senatori riguardanti gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina.
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Guerra in Ucraina, che cosa ha detto il presidente del Consiglio sulla pace: l’obiettivo è far ripartire i negoziati con la Russia
“La speranza di conquistare vaste aree del Paese in tempi brevi da parte dei russi si è scontrata con la resistenza del popolo ucraino”, è stata la premessa dell’inquilino di Palazzo Chigi, che si è messo a disposizione dei parlamentari al fine di approfondire i temi riguardanti i negoziati, la situazione sul campo e il contributo dell’Italia.
Draghi ha detto che sia l’Italia, sia gli Stati Uniti, dove il capo dell’esecutivo italiano è stato di recente, sono impegnati a far ripartire i negoziati, in modo che si arrivi il prima possibile alla deposizione delle armi da parte di entrambi gli schieramenti.
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“L’Italia – ha sottolineato il premier – si muoverà con i partner europei e gli alleati per ogni possibilità di mediazione, ma sarà l’Ucraina e non altri decidere quale pace accettare, una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile”.
Conflitto Ucraina – Russia, l’inquilino di Palazzo Chigi sul nodo dell’energia e del gas naturale di Putin
Uno dei punti sui quali l’ex capo della Banca Centrale Europea (Bce) è stato chiamato a esporre la posizione del governo riguarda il nodo energia. A tal proposito Draghi ha detto di essersi mosso rapidamente, insieme agli esponenti dell’esecutivo, per diversificare i fornitori dell’Italia.
Il presidente del Consiglio.
Particolare attenzione è stata riservata alle questioni del gas naturale, di cui la Russia è tra i principali fornitori, che nel quadro attuale di transizione energetica riveste un ruolo non secondario. L’altra direzione in cui ci si muove, è “aumentare la produzione di rinnovabili“, ha puntualizzato Draghi. Si procede con “massima determinazione per “eliminare i limiti burocratici” e “distruggere le barriere agli investimenti”
“Le stime del governo indicano che potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024“, ha poi chiarito. Per Draghi i primi effetti di tale processo si vedranno già alla fine del 2022.