Appendino-Fassino-Chiamparino a processo per inquinamento ambientale a Torino: "Smog" è il primo in Italia
Tra i 7 imputati del processo "Smog" per inquinamento ambientale colposo a Torino ci sono Chiara Appendino, Piero Fassino e Sergio Chiamparino
Il processo “Smog” per inquinamento ambientale a Torino vede protagonisti gli ex sindaci Chiara Appendino e Piero Fassino e l’ex presidente del Piemonte Sergio Chiamparino.
Il processo Smog a Torino
Per la prima volta in Italia c’è un processo penale per inquinamento ambientale colposo nei confronti degli amministratori pubblici regionali e comunali che avrebbero avuto una responsabilità sulla qualità dell’aria: la prima udienza del processo “Smog” si tiene oggi, martedì 18 giugno.
Gli imputati sono sette: tra di loro ci sono gli ex sindaci di Torino Piero Fassino e Chiara Appendino e l’ex presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Sono chiamati a rispondere del reato di inquinamento ambientale colposo per il periodo 2015-2019.
Il processo “Smog” a Torino è il primo processo penale per inquinamento ambientale colposo in Italia.
Le accuse
Secondo l’accusa, come riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’, Appendino, Fassino e Chiamparino non avrebbero adottato misure efficaci per evitare il continuo sforamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria stabiliti dalla legge.
Tali sforamenti avrebbero determinato, stando al parere dei consulenti tecnici della Procura della Repubblica, oltre mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri.
Le parole del presidente di Torino Respira Roberto Mezzalama
Tutto è nato da un esposto presentato sette anni fa dal presidente del comitato Torino Respira Roberto Mezzalama.
Proprio Mezzalama, che da anni è impegnato nel monitoraggio civico dell’inquinamento e in attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali nelle scuole, ha dichiarato a ‘ilfattoquotidiano.it’: “Provavo una grande frustrazione personale nel vedere crescere i miei figli in una delle città più inquinate d’Europa. Era un giorno di febbraio, stavo pedalando in mezzo allo smog, l’aria era talmente inquinata che si poteva tagliare con un coltello e così ho deciso di coinvolgere gli amici avvocati e dopo un lavoro tecnico e giuridico piuttosto approfondito abbiamo deciso di depositare l’esposto”.
Il tema centrale è che “sui siti del Comune e della Regione erano pubblicate relazioni degli epidemiologi dell’ARPA che parlavano chiaramente di molte centinaia di morti a causa dello smog ogni anno. Era evidente, quindi, come gli amministratori fossero perfettamente a conoscenza della situazione, ma non stessero affatto prendendo le decisioni necessarie a risolvere il problema”.