Anziani legati ai letti a Napoli all'ospedale San Paolo, l'Asl prende posizione dopo le polemiche: la nota
La denuncia video per i due anziani legati in un ospedale di Napoli si è conclusa. La nota dell'Asl determina: "Non c'è comportamento censurabile"
L’Asl di Napoli ha aperto un’inchiesta sul presunto maltrattamento di pazienti anziani all’ospedale San Paolo. La conferma in un video, che mostra due pazienti legati al letto nel reparto di Neurologia del nosocomio di Fuorigrotta. La direzione, dopo la verifica, risponde: “la procedura è avvenuta nel rispetto della normativa”.
Anziani legati ai letti
Alcuni giorni fa la notizia drammatica di anziani legati ai letti nel reparto dell’ospedale San Paolo. La prova in un video, girato da un parente in visita a uno dei due (92 anni).
Durante la visita, registrata nel video, si possono vedere i due anziani nella stanza legati ai rispettivi letti con dei pezzi di lenzuola.
Nas Carabinieri nell’ospedale San Paolo nel 2017
La denuncia è passata attraverso i giornali e non solo. L’Asl di Napoli 1 Centro aveva annunciato un’indagine nell’ospedale San Paolo per verificare i fatti. L’ospedale era già stato al centro di un caso di incuria, quando nel 2017 si era diffusa la storia di un’anziana assalita dalle formiche.
Risultato dell’indagine
L’indagine è stata portata a termine e quello che è emerso è l’assenza di un reato. Nella nota dell’azienda sanitaria si legge che, sul caso di alcuni anziani legati con polsi ai letti nell’ospedale San Paolo:
non rivela nessun comportamento censurabile, la procedura è avvenuta nel rispetto della normativa.
Le verifiche sono state immediate e tanto veloci sono giunte anche le conclusioni, vista la diffusione della notizia sui media. La nota spiega anche che la verifica è avvenuta in maniera accurata, anche attraverso l’analisi delle cartelle cliniche e infermieristiche.
No a comportamenti scorretti
La nota prosegue spiegando i motivi per i quali i metodi usati sono da considerarsi “non censurabili”. Infatti, si legge, che gli anziani sono stati contenuti con brandelli di lenzuoli perché “affetti da gravissime patologie cerebrovascolari, assolutamente non collaboranti e con controindicazioni al trattamento con sedativi”.
Per questo “risulta essere stato effettuato in linea con la procedura prevista dalla Raccomandazione del ministro della Salute n.13 del novembre 2011, recepito dall’Azienda con la delibera n.1130 del 30/05/2018″.
Un neo c’è: la mancata annotazione nella cartella clinica del contenimento di uno dei due pazienti. Infine la nota chiarisce: nel video non ci sono prove di lesioni cutanee compatibili con contenzione prolungata. Insomma, un caso diverso dai molti denunciati nel tempo, come quello dello scorso febbraio a Bergamo.