Antonio Guterres fa arrabbiare Israele, negati i visti ai funzionari Onu: cos'ha detto il segretario generale
Israele ha negato i visti ai funzionari dell'Onu a seguito delle dichiarazioni di Antonio Guterres su Hamas e sul conflitto in corso a Gaza
È scontro tra Israele e Antonio Guterres, Segretario Generale dell’Onu, dopo le parole di quest’ultimo su Hamas e sulla guerra a Gaza. Tel Aviv ha infatti negato i visti ai funzionari delle Nazioni Unite in reazione alle dichiarazioni di Guterres sul conflitto in corso. La conferma arriva dall’ambasciatore israeliano presso l’Onu, Gilad Erdan.
- Cosa ha detto il segretario generale dell'Onu
- La dura reazione di Israele
- Dibattito al Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Cosa ha detto il segretario generale dell’Onu
Il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha rinnovato la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza e ha affermato che il diritto internazionale è stato violato nella guerra tra Israele e il gruppo paramilitare palestinese Hamas.
Martedì 24 ottobre, parlando davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, composto da 15 membri, Guterres ha chiesto di proteggere i civili e ha avvertito che i combattimenti rischiano di provocare una più ampia escalation nella regione.
“È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non vengono dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione“, ha dichiarato Guterres.
“Ma le rimostranze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. E questi terribili attacchi non possono giustificare una punizione collettiva verso il popolo palestinese”, ha affermato.
Guterres ha anche sottolineato che “proteggere i civili non significa ordinare a più di un milione di persone di evacuare a sud, dove non c’è riparo, né cibo, né acqua, né medicine, né carburante, e poi continuare a bombardare il sud stesso”.
Antonio Guterres a colloquio con il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken
La dura reazione di Israele
“A causa delle sue osservazioni ci rifiuteremo di rilasciare visti ai rappresentanti delle Nazioni Unite”, ha detto l’ambasciatore israeliano Gilad Erdan alla radio dell’esercito.
“Abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario generale per gli affari umanitari Martin Griffiths“, ha detto Erdan. “E’ giunto il momento di dare loro una lezione“.
“È davvero triste che il capo di un’organizzazione nata dopo l’Olocausto abbia opinioni così orribili” ha incalzato Erdan.
“Signor segretario generale, in che mondo vive? Sicuramente non nel nostro” ha affermato il ministro Esteri israeliano, Eli Cohen, rivolgendosi al Segretario generale dell’Onu Guterres. L’Onu, ha aggiunto il ministro israeliano, “non avrà motivo di esistere” se le nazioni che la compongono non si schiereranno dalla parte di Israele.
Dibattito al Consiglio di Sicurezza dell’Onu
Nella giornata di martedì 24 ottobre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto il suo primo dibattito aperto sulla guerra tra Israele e Hamas.
La maggior parte dei membri del Consiglio di Sicurezza hanno chiesto un cessate il fuoco immediato per consentire agli aiuti umanitari di raggiungere i palestinesi a Gaza.
Ad oggi, il Consiglio non è riuscito ad adottare una risoluzione condivisa: in precedenza, gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione sostenuta da altri 12 membri del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un cessate il fuoco.
“Abbiamo seguito con rammarico l’incapacità di questo consiglio di adottare per due volte una risoluzione o addirittura di chiedere un cessate il fuoco per porre fine a questa guerra”, ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry.