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Antonio Di Pietro appoggia la protesta coi trattori: l'ex politico è tornato fare l'agricoltore e attacca l'Ue

L'ex magistrato e politico Antonio Di Pietro appoggia la protesta coi trattori degli agricoltori: il suo commento su ciò che sta succedendo in Italia

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

L’ex magistrato e politico Antonio Di Pietro, tornato a far l’agricoltore, ha rivelato di appoggiare la protesta coi trattori degli agricoltori in corso in Italia.

La spiegazione di Di Pietro sulla protesta coi trattori degli agricoltori

In un’intervista a ‘La Stampa’, Antonio Di Pietro ha detto: “L’amore per la terra è ancora forte, il problema è che non dà più da vivere a nessuno”. Sulla protesta coi trattori degli agricoltori, ha aggiunto: “Crescerà, si fidi“.

L’ex magistrato e politico ha spiegato: “La realtà è fatta di famiglie che devono campare con 15-20 ettari. Impossibile. (…) Io non devo campare, mi diverto, ma i miei colleghi qui sono disperati”.

Secondo Di Pietro, i problemi sono “un’infinità“: “I macchinari sono inavvicinabili. La manodopera non si trova: fatico a farmi potare gli ulivi e le viti. I cinghiali distruggono tutto. Poi, nel Centro-Sud non c’è irrigazione: guardiamo il cielo sperando che piova. Ho una vigna di due ettari, potrei fare 400 quintali d’uva l’anno: sa com’è andata lo scorso autunno? Nemmeno un grappolo. Sono andato a comprare il vino alla cantina. Ma chi deve vivere di quello?”.

Per Di Pietro la colpa è dell’Unione europea

Antonio Di Pietro non dà la colpa alle multinazionali (“che fanno i loro interessi”) o al governo Meloni (“Cosa vuole che faccia?”): è convinto che la responsabilità sia dell’Unione europea: “L’Europa, sì, che potrebbe fare qualcosa, invece impone regole uguali per tutti, che siano grandi o piccole aziende, sulle colline molisane o nella sterminata pianura tedesca. Come se tutti potessero produrre le stesse cose, nello stesso modo e al medesimo costo. E poi non ti lascia lavorare“.

L’ex magistrato e politico, ora agricoltore, ha spiegato: “Siamo costretti a ruotare le coltivazioni. Ma chi ha 15 ettari cosa ruota? Chi ha i cinghiali che devastano tutto? E vogliamo parlare della burocrazia?”.

La protesta coi trattori degli agricoltori ad Avellino.

Di Pietro non ha nostalgia della politica

Nell’intervista, Antonio Di Pietro ha rivelato di non avere nostalgia della politica: “No, sono orgoglioso di ciò che ho fatto, da magistrato e da politico. Ma è importante rendersi conto del tempo che passa e di quello che resta. Rincorrere il potere fino alla fine dei giorni non fa per me“.

Sulla voglia di lottare al fianco degli agricoltori nella protesta coi trattori ha poi aggiunto: “Lo sto già facendo a modo mio, idealmente e mettendomi a disposizione. Da qui passano in tanti. La porta è sempre aperta”.

Fonte foto: ANSA

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