Antonio Ciavarello arrestato a Malta è il genero di Totò Riina: ha chiesto di poter rientrare in Italia
Il genero di Totò Riina, Antonio Ciarravello, è stato arrestato a Malta in esecuzione di un mandato di arresto europeo del Tribunale di Brindisi
Antonio Ciavarello, genero di Salvatore Riina, è stato arrestato a Malta in esecuzione di un mandato di cattura europeo. Il marito della figlia del defunto boss mafioso, Maria Concetta, è stato ammanettato all’alba di giovedì 8 febbraio nella località di Mosta, al centro dell’isola, dove avrebbe vissuto negli ultimi anni nel tentativo di scampare al carcere per una condanna per frode.
La condanna
Antonio Ciavarello, detto Tony, era ricercato dal 24 gennaio 2022, il Tribunale di Brindisi aveva emesso nei suoi confronti un mandato di arresto internazionale per una condanna risalente al 2017.
Antonio Ciavarello con la moglie Maria Concetta Riina nel 2009
A pochi giorni dalla morte del suocero Totò Riina, avvenuta il 17 novembre 2017, Ciaravello fu arrestato A San Pancrazio Salentino, dove viveva con i tre figli e la moglie Maria Concetta, sorella di Salvo Riina, e dove aveva avviato una ditta di ricambi per automobili.
Il 50enne era stato condannato per una truffa commessa nel 2009 a Termini Imerese, in provincia di Palermo, ed era stato messo agli arresti domiciliari per scontare un residuo di pena di 6 mesi.
L’arresto
Secondo quanto riferito da Ansa, l’arresto è arrivato al termine di settimane di indagini, dopo che la polizia maltese ha circondato l’abitazione dove il genero di Riina si era rifugiato.
L’ispettore della polizia maltese Roderick Spiteri avrebbe dichiarato, nell’udienza in Tribunale a La Valletta, che il 50enne è stato arrestato sulla base di due mandati di arresto europei emessi dalle autorità italiane in relazione a due sentenze distinte.
Da quanto risulta dai documenti, Ciavarello è stato condannato a due anni di carcere e al pagamento di una multa di 100mila euro e di altri otto mesi di reclusione
L’estradizione
Portato davanti al giudice, Ciavarello ha confermato la sua identità e con l’aiuto di un interprete ha dato il consenso a rientrare in Italia. Durante la seduta avrebbe lamentato dolori alle gambe e ha affermato di aver lavorato come autista presso una ditta di costruzioni con sede a San Gwann.
Assistito del legale Thomas Barbara Sant, l’imputato ha dichiarato era a conoscenza della sentenza emessa dall’Italia nei suoi confronti, ma non sapeva di essere stato condannato alla reclusione.
Ciavarello ha sottolineato in udienza, come confermato dal proprio avvocato difensore, di non aver mai avuto problemi con la polizia o con le autorità maltesi.