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Gli anglicismi e i neologismi più usati (e odiati) dai lavoratori italiani

Secondo uno studio negli uffici italiani ogni lavoratore usa ogni giorno 9 anglicismi. Il più diffuso è team, seguito da ASAP.

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

I lavoratori italiani usano in media 9 anglicismi al giorno in ufficio, tra mail, riunioni e telefonate. Lo rivela uno studio dedicato al business jargon, ossia il gergo aziendale, realizzato da Preply con lo scopo di scoprire l’uso di anglicismi e neologismi sul luogo di lavoro.

Il risultato? Quasi la metà degli intervistati li usa fra le 6 e le 10 volte al giorno, nelle telefonate, nelle mail o parlando con i colleghi. Solamente il 3% riesce rinunciare a questa tendenza, mentre un quarto dei lavoratori afferma che preferirebbe usare dei sinonimi in italiano.

La top 10 degli anglicismi più usati in ufficio

Ma quali sono gli anglicismi più usati in ufficio? In cima alla classifica troviamo “team”, che indica un gruppo di lavoro e viene usato dal 39% degli intervistati. Seguono “meeting”, che significa riunione, e “feedback” che fa riferimento ai riscontri che si ottengono di fronte a domande o mail. Completano la top 10 “call” (30%), “report” (27%), “webinar” (25%), “target” (23%), “slide” (22%), “leader” (21%) e “partners” (20%).

anglicismiFonte foto: Preply

Gli anglicismi più fastidiosi

Di fronte a un uso così ampio degli anglicismi sono diversi i lavoratori che trovano questi termini fastidiosi. La parola più odiata è “ASAP”, acronimo di “As Soon As Possible”, che possiamo tradurre con “il prima possibile”. Una parola sgradita in particolare da chi lavora nel settore del commercio, della ristorazione, del marketing e delle vendite.

Fra gli anglicismi più detestati troviamo poi “briefing”, “call” e “meeting”. Dei termini che fanno riferimento a differenti tipologie di riunioni, sia in presenza che virtuali. Nella classifica degli anglicismi più detestati in ufficio figurano inoltre “skill”, ossia una abilità, “webinar”, che indica un evento online, e “win win” che sta a indicare una situazione in cui entrambe le parti ne escono soddisfatte.

Seguono “brainstorming”, ovvero una tecnica creativa, la “deadline”, che sta a indicare la data di scadenza per una consegna, “agreement”, ovvero accordo, “workshop”, che si traduce con seminario, “storytelling”, ossia l’arte della narrativa, e “target”, usato per indicare il pubblico di riferimento. Infine troviamo “team building”, cioè l’insieme di attività per rendere un gruppo di lavoro affiatato, e “mood”, un termine usato per indicare uno stato d’animo.

neologismi-e-anglicismiFonte foto: Preply

I neologismi più odiati

Accanto agli anglicismi troviamo i neologismi, largamente usati negli ambienti di lavoro, in particolare quelli di origine anglofona. La maggioranza dei lavoratori non sopporta il verbo “brieffare”, che deriva dall’inglese “brief”, ma anche “sharare” (29%) e “downloadare” (28%), che vengono tradotti con “condividere” e “scaricare”. Detestato pure l’aggettivo “skillato”, che si riferisce a una persona con conoscenze e capacità per svolgere un determinato lavoro. Bandito anche il verbo “forwardare”, che significa “inoltrare”.

Nella classifica troviamo inoltre “pitchare” (detestato dal 24% degli italiani), che indica un discorso breve che ha l’obiettivo di catturare l’attenzione degli ascoltatori. I verbi “pingare” — utilizzato per sollecitare una risposta — e “googlare”, ossia effettuare una ricerca online usando Google. Chiudono la classifica dei neologismi più detestati in ufficio “uploadare”, ovvero caricare un file, e “freezare”, che deriva dall’inglese “to freeze” e significa “bloccare”.

Nonostante ciò un terzo degli italiani è convinto che le parole inglesi siano essenziali per esprimersi e comunicare al meglio all’interno di un contesto lavorativo. Anglicismi e neologismi vengono usati solitamente nelle mail (nel 35% dei casi), come pure nelle riunioni e nelle conversazioni sia formali che informali. Ne fanno un ampio uso soprattutto coloro che lavorano nelle risorse umane, nel settore informatico o delle telecomunicazioni.

Contenuto offerto da Preply.

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