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Andrea Stroppa attacca FdI dopo il ddl Spazio contro Musk: "Starlink non è il giocattolo della politica"

Il referente in Italia di Elon Musk, Andrea Stroppa, è tornato sul Ddl Spazio precisando i motivi dell'attacco a Fratelli d'Italia con un post su X

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Ancora pressioni sul Governo dal referente di Elon Musk in Italia. Andrea Stroppa è tornato a punzecchiare la maggioranza sul Ddl Spazio, il disegno legge sullo sviluppo di sistemi satellitari e dell’economia in orbita. Il braccio destro del proprietario di Starlink ha precisato con un altro post l’attacco contro “gli amici di FdI”, accusati di aver accolto due emendamenti del Pd.

L’attacco a Fdi

Stroppa ha attaccato Fratelli d’Italia con un post sul suo profilo X, nel quale riprendeva un titolo di giornale facendo riferimento a una “intesa Pd-FdI” sul Ddl Spazio.

“Bene, si vuole far passare Starlink e SpaceX per i cattivi” ha scritto, avvisando il partito di Giorgia Meloni di evitare “di chiamarci per conferenze o altro”.

L’inciso di Stroppa

Sul quel “altro” Stroppa ha dovuto mettere in chiaro come il riferimento fosse a “eventi sulla tecnologia, interviste, ecc. Solo un complottista può andare oltre con l’immaginazione”.

Una precisazione forse non sufficiente a giustificare l’uscita del 30enne esperto informatico, tanto che è tornato sul tema con un altro post.

L’ex hacker romano ha ripercorso la genesi di quella che chiama una “crociata anti-Musk” sostenendo che qualcuno avesse “iniziato a diffondere l’idea che con pochi soldi e poco tempo l’Italia potesse creare un proprio Starlink nazionale”.

“Fortunatamente per i contribuenti – ha affermato Stroppa – le menti più lucide hanno ricordato che Paesi come Cina, Russia e India, che dispongono di vettori e accesso allo spazio, non hanno sistemi complessi come Starlink. Sistemi che richiedono anni di duro lavoro, assenza di burocrazia e miliardi di investimenti. A quel punto, però, il dado era tratto: cavalcando le polemiche, il Ddl sullo spazio è diventato uno strumento per tirare per la giacca un sistema satellitare americano”.

Qui la nuova puntualizzazione nei confronti di FdI, colpevole di andare dietro al Partito democratico: “Starlink non è il giocattolo della politica”.

Le norme “anti-Musk”

Le modifiche del Pd bollate come “anti-Musk” da Stroppa sono tra gli oltre duecento emendamenti presentati in commissione Attività produttive della Camera dai vari gruppi e dagli stessi relatori sul Ddl Spazio.

Interventi relativi in gran parte all’articolo 25, secondo cui il ministero delle Imprese e made in Italy dovrebbe costituire una riserva di capacità trasmissiva nazionale con comunicazioni satellitari, utilizzando “sia satelliti sia costellazioni in orbita geostazionaria, media e bassa”.

Tra i diversi emendamenti bocciati, il Pd ha ottenuto che la maggioranza ammettesse, con riformulazione, due modifiche che fanno un riferimento generico alla necessità di diversificare le forniture, di salvaguardare la sicurezza nazionale, oltre che al principio di un “adeguato ritorno” per il sistema industriale italiano.

Modifiche sufficienti a fare scattare la reazione di Stroppa. A che titolo è ancora poco chiaro. In un’intervista a Il Giornale, l’ex hacker romano ha spiegato di avere un “ruolo di advisor in alcune aziende e in Starlink” e di confrontarsi spesso con Musk, “su alcuni temi che riguardano l‘Italia”.

Nell’ambito di questi compiti, Andrea Stroppa è finito mesi fa tra gli indagati un’inchiesta per corruzione, con l’accusa di aver ricevuto da un ufficiale di Marina informazioni su un appalto italiano destinato alla Starlink.

stroppa-fdi-musk Fonte foto: X - Andrea Stroppa/ ANSA
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