Andrea Favero accusato del femminicidio di Giada Zanola a Vigonza: separati in casa, il dettaglio delle foto
Cosa sappiamo di Andrea Favero, accusato di aver ucciso la compagna Giada Zavola spingendola giù da un cavalcavia di Vigonza
Le nozze annullate, la nuova relazione e la convivenza forzata nonostante la separazione, con conseguenti discussioni e litigi. Una crescendo di tensione, in cui si inserisce anche la paura di perdere il figlio, culminata nel femminicidio. Sono queste, in sintesi, le dinamiche che secondo gli inquirenti avrebbero spinto Andrea Favero a uccidere la compagna Giada Zanola, scaraventandola giù da un cavalcavia dell’autostrada in prossimità di Vigonza.
Un matrimonio precedente
Non era la prima volta che Andrea Favero affrontava una separazione. A rivelarlo è il Corriere del Veneto: prima di incontrare Giada Zanola, l’uomo era sposato con un’altra donna, da cui aveva anche avuto un figlio.
I due abitavano nella casa dei genitori di lui, fino all’incontro tra Favero e Zanola. A quel punto lui ha deciso di lasciare la moglie e rifarsi una nuova vita, andando via dall’abitazione dei suoi e trasferendosi con la compagna.
Il tratto dell’autostrada in cui Giada Zanola è stata uccisa
La vita da separati in casa
Andrea Favero abitava con Giada Zanola dal 2022, ma negli ultimi tempi la coppia ha vissuto separata in casa, per via di una relazione che lei stava intrattenendo con un altro uomo.
Sarebbe stato l’inizio di questo nuovo amore a convincere la donna di dover annullare il matrimonio con Favero, programmato per settembre.
I due hanno continuato a vivere insieme su richiesta di Favero, che non riusciva a concepire l’idea di una separazione definitiva.
Inoltre, l’uomo ha dichiarato agli inquirenti di essersi sentito pressato dal timore di non poter più vedere il figlio se fosse andato via di casa.
I litigi e le foto strappate
Con il passare del tempo le liti tra i due erano diventate sempre più frequenti. Un amico di Favero ha raccontato al Corriere di quanto l’uomo fosse “gelossissimo e possessivo”, mentre la donna era “una ragazza solare, che aveva voglia di vivere”.
La situazione per l’uomo è diventata insostenibile quando, durante l’ennesimo litigio, la compagna strappa alcune fotografie che li ritraevano insieme.
È il 27 maggio, due giorno dopo Favero ucciderà Giada Zanola, spingendola dal cavalcavia dell’autostrada A4.