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Elezioni amministrative, cosa succede dopo? Le conseguenze sul Governo

I partiti tra rese dei conti interne e alleanze. Cosa succede al governo di Draghi dopo le elezioni amministrative dei prossimi 3 e 4 ottobre

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Le date da cerchiare sul calendario sono i prossimi 3 e 4 ottobre. Nella prima domenica e nel primo lunedì del prossimo mese, infatti, 15 milioni di italiani saranno chiamati al voto per eleggere sindaci e consiglieri comunali di 1.348 comuni, da Nord a Sud della Penisola. Non solo: si vota anche per un seggio alla Camera in ciascuna delle circoscrizioni di Siena e in quella di Roma Primavalle – trattasi delle cosiddette suppletive – e per il rinnovo del consiglio regionale e del governatore della Calabria. Va inoltre ricordato che saranno chiamati a esercitare il diritto di voto anche i residenti a Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna.

Si tratta delle prime elezioni in otto mesi, a causa della perdurante emergenza Covid, di fronte alla quale si è dovuto derogare temporaneamente al diritto di voto. Quelle di ottobre saranno anche le prime elezioni da quando Mario Draghi è presidente del Consiglio, sostenuto da una maggioranza ampia e composita, che potrebbe essere messa alla prova dai risultati del voto. Basti pensare al dibattito sul Green Pass e quindi sui vaccini, che ha visto su fronti opposti la maggior parte del Governo e una parte della Lega, alla quale è stato Matteo Salvini a dare voce.

Naturalmente non tutto l’esito del voto è da leggere in termini di consenso dei partiti a livello nazionale, molto infatti dipende anche dai singoli candidati locali. Eppure, quando la posta in gioco è così alta, non si possono escludere fughe in avanti di questa o quella forza politica, scontenta o rinvigorita dall’esito degli scrutini.

Prima di provare a capire quali equilibri sono in ballo, però, è bene sapere quale schieramento politico, tra centrodestra, centrosinistra e Movimento Cinque Stelle – quando quest’ultimo non corre con i democratici, – è dato per favorito. Non resta insomma che guardare ai sondaggi. Cosa dicono le ultime rilevazioni?

Cosa dicono i sondaggi: quali sono i candidati favoriti a Roma, Milano e Torino

Enrico Michetti, candidato nella Capitale dal centrodestra, è dato tra il 29 e il 36%. Segue Roberto Gualtieri, in una forbice compresa tra il 25 e il 29%. Quindi la prima cittadina uscente Virginia Raggi: una percentuale compresa tra il 15,5 e il 25% degli intervistati vorrebbe votarla. Le cifre risultano da una sovrapposizione delle percentuali dei sondaggi di Index Research per Piazzapulita e Ipsos per Corriere della Sera.

Se Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono avanti a Roma, lo stesso non si può dire di Milano. Qui Beppe Sala, in corsa per un secondo mandato, potrebbe vincere al primo turno. Per inciso, ciò si verifica quando il candidato ottiene oltre la metà dei consensi, soglia utile a evitare un successivo confronto, a due settimane dal primo, tra i due nomi più votati nei giorni 3 e 4 ottobre. Lo stacco di Sala viene confermato tanto da un sondaggio Winpoll per Il Sole24Ore, tanto da un’indagine dell’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24.

Ancora secondo Ipsos, a Bologna c’è un testa a testa, nel quale la spunterebbe il candidato del centrodestra, Paolo Damilano, al 44% dei consensi durante l’ultima rilevazione.

Chi vince a Napoli e Bologna, secondo le rilevazioni: chi vince alle amministrative

Napoli e Bologna sono le città in cui Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle hanno presentato, come d’altra parte il centrodestra, ovunque, candidati comuni. Per adesso sembra che l’alleanza abbia pagato: in entrambi i casi di Napoli e Bologna, infatti, l’intesa giallorossa dà la volata al candidato sindaco. Il partenopeo Catello Maresca potrebbe farcela già al primo turno e così Matteo Lepore, al quale guarda con interesse il 60% dei cittadini.

Tutto sommato, chi può aspettare con maggior fiducia le prossime elezioni, almeno nella parte che riguarda la sfida nelle grandi città, è il centrosinistra: i sondaggi danno al Partito Democratico, o all’alleanza del Partito Democratico con i Cinque Stelle, 3 delle 5 grandi città che si preparano al voto. L’eccezione sarebbe Roma, ma, anche qui, e sempre secondo Ipsos, se si andasse al molto probabile ballottaggio, sarebbe proprio l’ex ministro dell’Economia a spuntarla, contro un Michetti da immaginare a questo punto più divisivo.

Un centrosinistra rinvigorito e un centrodestra che dovrà invece recuperare il danno di immagine. Come ne risentirà l’assetto politico nazionale?

Cosa succederà in Italia dopo le elezioni amministrative

“Queste sono elezioni amministrative, non avranno impatto né sul Governo né sul quadro politico, sono elezioni che avranno impatto sulle città e vanno interpretate come tali”. Sono state le parole pronunciate a Napoli dal segretario del Pd Enrico Letta, tra l’altro uno dei protagonisti di queste elezioni – è infatti candidato per il seggio di Siena.

Poco dopo, nel contesto dello stesso intervento, il dem ha però sottolineato come, rispetto all’intesa con i Cinque Stelle, le imminenti elezioni si pongano come un “test per verificare quella che io penso sarà la prospettiva futura, una prospettiva di convergenza”. Più incisivo l’ex premier Giuseppe Conte, attualmente leader dei pentastellati. “Questo passaggio elettorale delle amministrative è un passaggio che non trascuriamo affatto. Il dialogo con il Pd va avanti al di là dei risultati che otterremo”. Si tratta di due affermazioni non completamente sovrapponibili, se non nella parte delle buone intenzioni rispetto a un’alleanza che, forse non solo a livello locale, potrebbe ricevere una spinta dal buon esito delle urne.

Opposta la situazione della Lega, che le interpretazioni più radicali vedono a rischio scissione. In realtà, riguardo l’allargamento dell’obbligo di Green Pass, i retroscena giornalistici parlano di una resa dei conti “sotterranea”, consumatasi tra l’ala governista del Carroccio, che annovera al suo interno i governatori e il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, e il segretario. Salvini infatti, che non si è più messo di traverso sul certificato verde al lavoro, sarebbe stato costretto a ritornare sui propri passi proprio dai “governisti”. Diversi adesso pensano che le amministrative possano rappresentare un ulteriore prova per il leader leghista, che, se persa, potrebbe ridare slancio a una componente ostile ai toni più incendiari dell’ex vice ministro.

Per riassumere, l’esito delle imminenti elezioni amministrative non sembrerebbe mettere in pericolo il Governo, ma piuttosto si porrebbe come uno spartiacque per i partiti, accelerando alcuni conflitti interni alle forze politiche e anche alcune convergenze tra forze politiche distinte.

SONDAGGIO – Le elezioni di ottobre faranno cadere il governo Draghi?

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Elezioni amministrative 2021: tutti i candidati vip Fonte foto: ANSA
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