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Altolà di Salvini a Meloni premier: "Decide Mattarella". E sulle accuse di ingerenze russe promette querele

Il segretario della Lega frena l'alleata e rilancia la sua candidatura per la presidenza del Consiglio

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Matteo Salvini spegne gli entusiasmi di Giorgia Meloni, pronta a vestire i panni della candidata premier. “La partita finisce quando l’arbitro fischia” sintetizza con una metafora calcistica il suo parere sulle affermazioni della leader di Fratelli d’Italia, secondo la quale, se vincesse il centrodestra con il suo partito primo, dovrebbe essere il suo il nome indicato da Mattarella per il post Draghi. Ma il segretario della Lega si sente “ottimista” e ricorda all’alleata di essere anche lui in corsa per Palazzo Chigi.

Salvini frena Meloni per il ruolo di premier: “Prima votiamo”

“A un mese dal voto mi sembra un dibattito prematuro – dice Salvini all’evento organizzato dal sito Affaritaliani – la Costituzione detta i modi e i tempi dell’incarico. Ma siccome sono un inguaribile ottimista penso che la Lega possa diventare il primo partito. Poi dal 26 settembre Mattarella farà quello che riterrà opportuno”.

Per il leader del Carroccio, infatti, “c’è ancora tanta gente che deve decidere per chi votare: sono felice di concorrere per il mestiere più bello del mondo, il presidente del Consiglio del mio Paese“.

Ma se Salvini e Meloni sgomitano, alla gara tutta interna al centrodestra non poteva sottrarsi chi come presidente del Consiglio ha più esperienza di tutti: “Nel panorama politico italiano c’è una sola figura che ha già dimostrato di saperci fare” dice Silvio Berlusconi, intervenendo alla kermesse.

“Un signore che ha creato la televisione libera, che ha governato il Paese per quasi 10 anni e che ha vinto con il Milan il maggior numero di trofei al mondo: Silvio Berlusconi” ha ricordato il Cavaliere, gettandosi nella mischia per il posto da premier.

Di Maio accusa Salvini: “Ci porterà in braccio a Putin”

Mentre è impegnato a guardarsi le spalle dagli alleati, Matteo Salvini deve intanto rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte del fronte politico.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio è tornato a parlare delle ombre russe sulle elezioni del 25 settembre accusando nuovamente di ingerenze russe nel partito dell’ex compagno di governo: “La Lega ha un patto con Russia unita e, se la destra dovesse andare al governo, ci porterà in braccio a Putin, così come Meloni in braccio a Orbàn – ha detto in un’intervista a Repubblica. Il rischio per il Paese è lo sganciamento dalle alleanze storiche, l’isolamento e la perdita di libertà, non solo a livello economico”.

Accuse rilanciate dall’alleato del leader di Impegno Civico, il segretario del Pd, Enrico Letta, secondo il quale “la Russia è definitivamente parte di questa campagna elettorale” e su questo tema “la destra italiana è drammaticamente ambigua”.

Ingerenze russe, Salvini promette querele

A entrambi Matteo Salvini risponde a muso duro: “Da oggi querelo chiunque dica che io sono al servizio dei russi, perché io sono esclusivamente al servizio del popolo italiano e mi sono rotto le scatole di questa gente che ha tempo da perdere e apre la bocca solo per darle fiato…”.

“E questo vale per Saviano, per Letta, per Di Maio, per Renzi, per Calenda.. Contestatemi su flat tax e altro ma non su questo…” ha detto ancora il leader della Lega.

”Io ho sempre difeso l’interesse nazionale del mio Paese, in Italia e all’estero. L’ultima volta che sono andato a Mosca ci sono andato da ministro” ha concluso.

Sondaggi elezioni politiche: chi vincerebbe se si votasse oggi e chi rischia di non arrivare al 3% Fonte foto: ANSA
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