Almeno 54 morti dopo la bomba esplosa in Pakistan durante un comizio: attacco kamikaze, oltre 200 feriti
Almeno 54 morti e decine di feriti in seguito all’esplosione causata da un attacco kamikaze compiuto durante il raduno di un partito fondamentalista
Decine di morti e almeno 200 feriti: è questa la stima dell’attacco kamikaze avvenuto in Pakistan durante il raduno di un partito fondamentalista, in quello che già da ora è considerato uno dei peggiori attentati avvenuti nel Paese negli ultimi dieci anni.
- L’attentato nel distretto di Bajur
- Decine di vittime, centinaia di feriti
- Le indagini sull’attentato
L’attentato nel distretto di Bajur
L’attentato kamikaze è avvenuto durante un raduno del partito fondamentalista Jamiat Ulema-e-Islam (Jui-F), organizzato dai sostenitori di Maulana Fazlur Rehman, leader del partito, nel distretto tribale di Bajaur, nella provincia del Khyber Pakhtunkhwa, nel Nord-ovest del Paese, al confine con l’Afghanistan.
Una zona da tempo considerata roccaforte dei Talebani pakistani, che ha ospitato nella giornata di ieri – domenica 30 luglio – il raduno del partito islamista guidato da Rehman (che era però assente) che è parte della coalizione di governo.
Persone sorvegliate dai militari trasportano le bare contenenti le vittime dell’attentato avvenuto durante un raduno politico in Pakistan
Proprio durante il raduno, intorno alle 16 di pomeriggio, è avvenuto quello che l’ispettore generale della polizia, Akhtar Hayat Khan, ha confermato come “attacco suicida”. Secondo l’ispettore il gruppo militante dell’ISKP (Stato islamico dell’Iraq e del Levante – Provincia di Khorasan) era probabilmente coinvolto nell’attacco.
Decine di vittime, centinaia di feriti
Le cifre ad ora stimate sono incerte e continuano a salire, ma al momento, come riporta Sky News, le autorità locali hanno contato 54 vittime e circa 200 feriti, alcuni in gravi condizioni, compresi numerosi bambini.
“Molti dei feriti sono attualmente in condizioni critiche – hanno detto i medici raggiunti dal Pakistan Observer – e i lavoratori gravemente feriti sono stati trasportati in aereo a Peshawar per essere curati”.
La bomba, probabilmente un giubbotto esplosivo, è esplosa quando un leader del partito stava parlando alla convention. Il capo locale del partito, Maulana Ziaullah, sarebbe morto nell’attentato, e secondo il quotidiano pakistano Dawn anche l’addetto stampa del partito e suo figlio sarebbero tra le vittime.
Le indagini sull’attentato
Il primo ministro pakistano, Shabaz Sharif, ha definito l’attentato un “attacco contro il sistema democratico“, e ha assicurato che “i responsabili saranno identificati e puniti”. Al momento però, nessuno ha rivendicato l’attacco.
Addirittura, come riportato da Sky News, un portavoce dei talebani ha presentato le condoglianze ai parenti dei morti e ha pregato per una “rapida guarigione dei feriti”. Nel frattempo però, il Dipartimento Antiterrorismo pakistano (CTD) ha avviato una procedura contro ignoti, con le accuse di terrorismo, omicidio e tentato omicidio.
E anche se l’attacco è stato condannato trasversalmente da tutte le forze politiche, poco o nulla è stato fatto per una Nazione nella quale gli attentati terroristici hanno subito un’impennata negli ultimi anni, e che solo nella prima metà del 2023 hanno causato la morte di 389 persone.