Alle elezioni in Serbia trionfa ancora il presidente Aleksandar Vucic: il suo partito "Sns" dato oltre il 47%
Alle elezioni in Serbia trionfa il Partito progressista serbo del presidente uscente Aleksandar Vucic: opposizione ferma al 23%, socialisti al 6,5%
In Serbia, il Partito progressista serbo (Sns) del presidente uscente Aleksandar Vucic avrebbe vinto in maniera schiacciante le elezioni con oltre il 47% dei voti, stando alle prime proiezioni. Il principale cartello di opposizione è fermo al 23%, ma denuncia gravi irregolarità.
- Il partito del presidente proclama la vittoria
- Segnalazioni di presunte irregolarità
- Kosovo e Russia al centro della campagna elettorale
Il partito del presidente proclama la vittoria
Il primo ministro Ana Brnabic ha dichiarato che, con la metà delle schede scrutinate, le proiezioni del Partito progressista serbo mostrano che il partito del presidente Aleksandar Vucic ha ottenuto il 47% dei voti e prevede di mantenere circa 130 seggi nell’assemblea di 250 membri.
Il principale gruppo di opposizione, Serbia contro la violenza, avrebbe ottenuto circa il 23% delle preferenze, ha detto Brnabic. Il 6,5% va invece al Partito socialista serbo (Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic.
“Grazie a tutti, dal profondo del cuore, per aver compreso la gravità di questo momento: ma soprattutto, grazie al presidente Aleksandar Vucic che guidava la nostra lista, che ci ha permesso di usare il suo nome”, ha aggiunto.
Segnalazioni di presunte irregolarità
Gli osservatori elettorali, riferisce Politico, hanno lanciato l’allarme su potenziali frodi elettorali diffuse, tra cui un attacco contro di loro in una città del nord.
Gli osservatori hanno anche riferito di elettori arrivati in pullman ai seggi, con gruppi portati in numerosi seggi elettorali con schede già compilate.
La premier Ana Brnabic annuncia la vittoria del Partito progressista serbo
La premier Ana Brnabic ha liquidato le presunte irregolarità come bugie.
Kosovo e Russia al centro della campagna elettorale
I dati trionfali per l’Sns, riporta l’Ansa, sono stati sostanzialmente confermati dalle prime proiezioni diffuse dall’Istituto di ricerche demoscopiche Ipsos/CeSID, secondo il quale all’Sns sarebbe andato il 46%, al cartello di opposizione il 23%, ai socialisti il 6,9%.
L’affluenza sembra essere stata seppur di poco superiore a quella registrata nelle ultime parlamentari del 3 aprile 2022 (58,60%). Vucic alla vigilia del voto e anche stamane al seggio elettorale aveva detto di aspettarsi un risultato superiore a quello delle ultime legislative dello scorso anno (quasi il 43% e 120 seggi), possibilmente la maggioranza assoluta per l’Sns, che ha guidato tutti i governi nell’ultimo decennio, con Vucic sia come premier che come presidente.
Lo scorso maggio Vucic aveva lasciato la presidenza del partito, passata a Milos Vucevic, suo fedelissimo, ex sindaco di Novi Sad e attualmente vicepremier e ministro della difesa.
Al centro della campagna elettorale, la politica economica ed estera del Paese: in particolare, hanno tenuto banco le relazioni difficili con il vicino Kosovo e le sanzioni alla Russia, che Belgrado non applica in virtù delle ottime relazioni bilaterali di lunga data con Mosca.