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Allarme zecche: come difendersi, dove vivono, cosa provocano, quando preoccuparsi e cosa fare dopo il morso

È allarme zecche in tutta Italia: ecco cosa c’è da sapere sul morso di questi animaletti, come si cura e perché è importante non sottovalutarlo

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Sono piccole, piccolissime e a volte si fatica a individuarle a occhio nudo, ma sono anche facilmente riconoscibili e si “avvertono al tatto”, specie quando si trovano sui cani. Proprio questi animali sono tra le principali “vittime”, anche se le zecche possono attaccare anche l’uomo e trasmettere malattie.

Agli sportelli dell’Unione nazionale consumatori si sono rivolti di recente alcuni utenti per chiedere informazioni sul parassita di cui esistono ben 36 specie. Ecco tutto quello che c’è da sapere dall’esperto Claudio Venturelli, entomologo dell’AUSL della Romagna, a Virgilio Notizie.

Cosa sono le zecche e perché sono pericolose

Le zecche sono parassiti esterni, delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa un centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Le zecche hanno il corpo tondeggiante e il capo non distinguibile dal corpo, ma soprattutto sono munite di un rostro sulla bocca, in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti.

È proprio questa possibilità a rappresentare la principale minaccia, non solo per l’uomo, ma anche per gli animali e in particolare i cani.

“Possono essere pericolose sia per l’uomo che per gli animali, a seconda delle specie. La maggior parte dei casi che si verifica in Italia si risolve con cure adeguate, anche se la maggior fonte di preoccupazione riguarda la possibilità di contrarre una encefalite da zecche” spiega Claudio Venturelli.

Quali malattie causano le zecche e chi chiamare

La puntura è generalmente indolore, anche perché le zecche inoculano saliva nell’ospite, che contiene principi anestetici. Solitamente rimangono attaccate tra i 2 e i 7 giorni, poi si lasciano cadere spontaneamente. Ma il problema è la possibilità che possano veicolare malattie. Se sono sane non ci sono conseguenze per la salute, ma in caso di zecche infette, possono trasmettere virus, batteri o altro, che possono provocare malattie.

“In Italia per l’uomo il rischio è rappresentato dalla meningoencefalite da zecche, provocata da un virus, oppure dalla malattia di Lyme o borreliosi, da rickettsiosi, tularemia e da febbri bottonose da ehrlichiosi, che invece sono provocate da batteri“, continua l’esperto.

“Solitamente ci si accorge o perché si vede un puntino nero o perché lo si sente al tatto, specie lavandosi se la puntura è in zone del corpo meno visibili”. Meglio poi fare attenzione alla zona intorno alla puntura, che “in genere si arrossa. Occorre farsi vedere subito da un medico se compaiono macchie grandi, chiare al centro e arrossate sui bordi, o se si accusa mal di testa, stanchezza, febbricola”.

Zecche, i pericoli i per cani e gli altri animali

Gli animali domestici corrono dei pericoli, “anche se in modo diverso rispetto all’uomo. Per i cani, per esempio, il problema si pone se le zecche non sono rimosse in breve tempo, perché il loro numero aumenta velocemente“.

“Uno dei problemi riguarda le dermatiti che possono colpire l’animale”, spiega ancora Claudio Venturelli. Il cane “perde pelo ed è interessato da esfoliazioni importanti. Può anche perdere peso, perché si tratta di parassiti che succhiano il sangue, quindi possono creare danni”.

Come si curano eventuali malattie trasmesse dalle zecche?

L’ISS ricorda che “la maggior parte delle malattie” trasmesse dalle zecche “può essere diagnosticata esclusivamente sul piano clinico, ma una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva, in particolar modo per le forme a eziologia batterica”.

Le infezioni sono pericolose per la vita solo raramente, fino al 5% dei casi, e in soggetti anziani o nei bambini. “Non tutte le punture da zecche sono pericolose, perché non tutte sono infette. Ma è bene prestare la massima attenzione“, si legge ancora sul portale Epicentro.

Dove si trovano le zecche: anche vicino al mare

“Le zecche sono diffuse in tutto il mondo e se ne conoscono circa 900 specie”, chiarisce ancora l’ISS, che spiega come in Italia ne sono note 36 specie raggruppate in 7 generi. La più comune in Italia è la Argas reflexus, detta anche zecca del piccione, mentre quelle più diffuse e verso le quali c’è maggiore attenzione, anche da un punto di vista sanitario, sono la Ixodes ricinus, cioè la zecca dei boschi, la Rhipicephalus sanguineus, o zecca del cane, la Hyalomma marginatum e Dermacentor reticulatus.

“Le zone in Italia dove si trovano più zecche di bosco sono Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, mentre all’estero ce ne sono diverse in Austria e Slovenia. Soprattutto in Austria c’è maggiore sensibilità rispetto al problema, tanto che esistono cartelli che invitano alla prudenza, specie nelle zone boschive”, spiega Claudio Venturelli.

“In generale, però, occorre prestare attenzione ai luoghi frequentati da animali come le pecore: le zecche possono trovarsi anche in spiaggia e vicino al mare. Sarebbe sempre bene evitare di strusciarsi troppo nei cespugli o adottare alcuni accorgimenti”, suggerisce l’entomologo.

Allarme zecche: come difendersi, dove vivono, cosa provocano, quando preoccuparsi e cosa fare dopo il morsoFonte foto: 123RF
Una zecca aggrappata a un ramo.

Come difendersi dalle zecche e come toglierle

Il primo consiglio è quello di indossare pantaloni chiari sui quali l’eventuale presenza di zecche possa risaltare, così come calzettoni sui pantaloni per proteggersi le parti basse delle gambe. “Esistono anche dei repellenti appositi, ma è sempre bene controllarsi al rientro da una passeggiata in una zona potenzialmente pericolosa”, sottolinea l’esperto.

Bisogna poi “prestare attenzione a possibili rigonfiamenti, che possono essere causati da morsi di zecche ed eventualmente rimuoverle correttamente, cioè togliendo anche la testa e soprattutto il rostro”, spiega Claudio Venturelli. “È sempre consigliato l’uso di pinzette e guanti, disinfettando poi la zona del morso”.

zecche Fonte foto: 123RF
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