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Allarme zanzare in Italia per i rischi West Nile e Dengue, ma non solo: l'intervista a Claudio Venturelli

L’Italia è il Paese col maggior numero di casi di infezioni da zanzare. Ecco quali sono, da che insetti provengono e come difendersi

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“L’Europa sta vivendo una tendenza al riscaldamento in cui le ondate di calore e le inondazioni stanno diventando più frequenti e gravi e le estati si allungano e diventano più calde. Questo crea condizioni più favorevoli per specie di zanzare invasive come Aedes albopictus e Aedes aegypti”. L’allarme è arrivato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) dell’Unione europea. L’intervista a Claudio Venturelli, entomologo nel Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL Romagna, esperto in divulgazione scientifica, concessa a Virgilio Notizie.

L’allarme dell’Ecdc

L’Ecdc ha avvertito: “La specie di zanzara Aedes albopictus, un noto vettore di virus Chikungunya e Dengue, si sta insediando più a nord e verso ovest in Europa. Inoltre, Aedes aegypti, nota per trasmettere Dengue, febbre gialla, Chikungunya, Zika e virus del Nilo occidentale, si è stabilita a Cipro dal 2022 e potrebbe continuare a diffondersi in altri Paesi europei”.

L’allarme riguarda da vicino anche e soprattutto l’Italia che, per motivi geografici e climatici, risulta uno dei Paesi europei con il maggior numero di zanzare in assoluto. A complicare la situazione ci sono i cambiamenti climatici, con una generale tendenza all’aumento delle temperature e un clima generalmente caldo e umido in molte Regioni, specie d’estate. Condizioni che si sono verificate da giugno in Italia e che hanno contribuiscono all’aumento delle zanzare.

zanzaraFonte foto: ANSA

Italia la più colpita da infezioni da zanzare

All’Italia, dunque, va il triste primato di essere il Paese più colpito in Europa da infezioni da virus trasmesse da zanzare, in particolare dalla West Nile, la cosiddetta “febbre del Nilo”, trasmessa dalla zanzara Culex: nel 2022 su 1.100 caso totali nel Vecchio Continente (con un centinaio di decessi), ben 723 sono state le diagnosi in Italia, seguita da Grecia (286) e Romania (47 casi).

In Francia, invece, si sono registrati 65 casi di febbre Dongue che, come la Chikungunya, la febbre gialla e la Zika, sono trasmesse dalle punture delle zanzare del genere Aedes, ossia la zanzara tigre.

L’intervista a Claudio Venturelli

“Al momento in Italia la zanzara Culex è sotto osservazione, proprio per il rischio di trasmissione della West Nile. Si tratta dell’unico virus che sta circolando in forma endemica e il più sorvegliato, tramite piani ministeriali e regionali che coprono diversi settori”, spiega Claudio Venturelli, entomologo nel Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL Romagna, esperto in divulgazione scientifica.

Come si sta fronteggiando l’allarme che arriva dalle zanzare più pericolose?

“La sorveglianza è attiva in ambito zootecnico ed entomologico, catturando le zanzare e analizzando se sono portatrici di virus, ma anche da un punto di vista umano, con la segnalazione di casi di malattie. Si tratta di un piano ormai rodato a partire dal 2011, da quando cioè sono state trovate le prime zanzare infette. In passato si trattava di casi sporadici, che non davano preoccupazione, mentre oggi c’è una certa attenzione. Si compiono, quindi, indagini precise sul territorio con un certo numero di trappole attive che catturano le zanzare adulte, per verificare la presenza di virus, e contemporaneamente c’è un piano di localizzazione e comunicazione alla popolazione”.

Quali malattie possono trasmettere, quindi, le zanzare?

“Il rischio maggiore è rappresentato dalla West Nile, la febbre del Nilo, trasmessa dalla zanzara Culex. Può dare un quadro problematico, anche il più delle volte passa anche senza sintomi. Se, però, colpisce in maniera più grave, può dare febbre importante ed encefalite grave. Per capirci, una sorta di meningite, che può dar luogo anche a forme mortali, seppure rare, come accaduto nel 2018”.

A livello territoriale, dove c’è una maggiore localizzazione e dunque più rischio di andare incontro alla West Nile, in Italia?

“I bacini principali sono nel nord Italia, in particolare in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, che insieme alla Toscana sono le regioni dove sono stati i casi più numerosi e che sono sotto osservazione. Quest’anno, però, è stato registrato anche il primo caso a Catania. Non si tratta di un uomo, ma significa che il virus inizia a circolare anche in quelle zone”, spiega Venturelli.

Quali sono le cause di diffusione della zanzara, dunque anche del virus? Quanto incidono i cambiamenti climatici?

“Sicuramente il meteo favorisce questa espansione, con un inverno molto mite che non uccide le popolazioni di queste zanzare che, se sono infette, possono tornare a colpire anche in primavera. A differenza della zanzara tigre, infatti, la Culex sverna come adulto, non come uovo. Un’altra differenza, che contribuisce alla diffusione, è però anche legata al fatto che il serbatoio del virus è un uccello: questo vola, si sposta anche molto rapidamente e, se punto dalla zanzara, la infetta. Questa, a sua volta, pungendo l’uomo può trasmettere la malattia. Nel caso della Culex e della West Nile, si può ammalare anche il cavallo, ma né questo né l’uomo sono serbatoi di malattia”, chiarisce l’entomologo.

Cosa cambia, invece, con la zanzara tigre?

“La zanzara tigre, invece, può trasmettere Dengue, Chikungunya e Zika, ma in questo caso anche l’uomo può essere serbatoio: significa che, se è infettato e viene punto da una zanzara tigre, questa a sua volta pungendo altri esseri umani può trasmettere loro il virus. Questo fa sì che il rischio sia amplificato, per questo c’è un piano di sorveglianza particolarmente attento nei confronti dei viaggiatori che provengono da aree dove la malattia è endemica, che in caso di sintomi devono dichiararli”, spiega Venturelli.

Quali sono i sintomi e i rischi principali?

“I sintomi sono febbre a 38,5 per almeno 3 giorni, male alle ossa, mal di testa e spossatezza, che però è chiaro che possono essere confusi con una influenza estiva. È importante, quindi, che chi ha questi sintomi e ha viaggiato in un paese endemico lo dichiari subito. Lo scorso anno il 60/70% di casi ha interessato persone provenienti da Cuba, dove c’era un focolaio importante, mentre quest’anno i Paesi dove c’è una situazione preoccupante sono nel centro e sud America”, spiega l’esperto.

Infine, ci sono anche la zanzara coreana e la giapponese, che sono resistenti al freddo. Qual è la situazione?

“Sì, si tratta delle ultime zanzare arrivate nel nostro territorio. Dal punto di vista sanitario non sono considerate rischiose e a livello territoriale si sono segnalate per ora solo nelle regioni del Nord, per l’habitat più freddo che vi si trova. Hanno, però, una capacità di resistenza più elevata, quindi vanno tenute sotto osservazione”, chiarisce Venturelli.

Cosa occorre fare per proteggersi e chi è maggiormente a rischio?

“Sicuramente evitare i ristagni d’acqua, ma anche usare i repellenti anche durante il giorno, perché se la Culex è attiva soprattutto al tramonto, la zanzara tigre colpisce anche di giorno. Attenzione a scegliere i prodotti in modo appropriato, specie in ragione dell’età, come per i bambini, e delle condizioni, come le donne incinte. Un altro consiglio, poi, è utilizzare abiti chiari. Sul sito zanzaratigreonlie.it, comunque, si possono trovare indicazioni utili”, conclude l’entolomogo.

zanzara-aedes Fonte foto: 123RF
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