Allarme sul tonno in scatola, a La Spezia sequestrate 20 tonnellate di scatolette dal valore di 250 mila euro
La Capitaneria di Porto di La Spezia ha sequestrato 20 tonnellate di scatolette di tonno, probabile frutto di pesca illegale. L'operazione di confisca
20 tonnellate di tonno in scatola qualità “pinna gialla” sono state sequestrate a La Spezia, grazie a un’operazione congiunta di Capitaneria di Porto e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il valore del carico superava i 250mila euro e il contenuto del container rischiava di essere immesso sul mercato italiano durante le festività natalizie, pur provenendo da pesca illegale e non tracciata. L’indagine ha però portato alla confisca dei prodotti, garantendo così la tutela della salute dei consumatori.
Tonno in scatola: sequestrate 20 tonnellate
Non si tratta, questa volta, di uno dei richiami alimentari segnalati dal Ministero della Salute e relativi a prodotti già immessi sul mercato. Il tonno in scatola sequestrato è stato intercettato e confiscato presso il porto di La Spezia.
La Capitaneria di Porto ha provveduto alla confisca del carico di un container che proveniva dal Senegal e che conteneva 20 tonnellate di prodotto.
Il tonno confiscato era di qualità pinna gialla
Il carico era composto da una grande quantità di tonno in scatola qualità pinna gialla, proveniente da traffico illegale.
Probabile provenienza da pesca illegale
Il valore del tonno in scatola sequestrato superava i 250.000 euro e il prodotto era destinato sicuramente al mercato italiano. Con l’approssimarsi delle festività natalizie, infatti, il consumo di prodotti a base di pesce aumenta, con un conseguente aumento della domanda.
Tuttavia, mancavano le informazioni necessarie per la tracciabilità del prodotto ittico. Il rischio era quindi che le scatolette di tonno, con prodotti provenienti da pesca illegale, venissero immesse sul mercato.
Alle scatolette, inoltre, mancavano i requisiti di conformità alla normativa europea, dei requisiti necessari per commercializzare i prodotti ittici nel nostro Paese.
Secondo quanto disposto dalla normativa UE, infatti, il carico di prodotti ittici deve essere accompagnato da appositi certificati, tra cui quello di cattura.
Senza questo documento, non è possibile introdurre un carico nel nostro Paese.
La confisca
La mancanza del documento di cattura ha quindi reso necessario l’intervento per la confisca del tonno in scatola di dubbia provenienza.
Per tale ragione, una volta intercettato il container mediante strumenti di monitoraggio digitali, la Capitaneria di Porto, di concerto con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha provveduto al sequestro immediato.
L’indagine e il successivo sequestro del carico sospetto hanno permesso di evitare l’immissione, nel mercato italiano, di prodotti di dubbia provenienza, con una conseguente tutela della salute pubblica.