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Allarme di Elon Musk e altri 1000 manager sull'intelligenza artificiale: perché è un "rischio per l'umanità"

Il Ceo di Twitter chiede prudenza nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale come ChatGpt. I rischi secondo Musk e altri mille ricercatori

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Imprenditore visionario, Elon Musk invita adesso alla prudenza. Oggetto di timori è in questo caso l’intelligenza artificiale, per cui il proprietario di Twittere, insieme a 1000 ricercatori, chiede una “pausa” di almeno 6 mesi “nell’addestramento” dei sistemi più avanzati.

L’allarme di Musk

Non è il solo a pensare che i nuovi sistemi di intelligenza artificiale possano avere dei rischi di sicurezza. 

A firmare insieme a lui una lettera aperta pubblicata dalla no profit Future of Life Institute, in cui si chiede ai governi uno stop o una moratoria, sono oltri 1.000 fra ricercatori e manager. Secondo loro, per evitare uno “scenario Terminator” è necessario consentire lo sviluppo di protocolli di sicurezza condivisi.

elon muskFonte foto: ANSA
Elon Musk all’uscita del tribunale per il processo sulla causa degli azionisti di Tesla contro di lui, a gennaio 2023

Accanto alla firma del fondatore di Tesla, si trovano anche quella del co-fondatore di Apple Steve Wozniak dei fondatori Pinterest e Skype. Ma anche dei fondatori delle start up di intelligenza artificiale Stability AI e Charatcters.ai.

I rischi dell’intelligenza artificiale

Nel mirino dei big non c’è tutta l’intelligenza artificiale ma i sistemi più avanzati di GPT-4, ovvero la chatbot di OpenAI, che negli ultimi mesi è stata utilizzata da milioni di utenti. La chatbot è in grado di scrivere testi complessi e risolvere problemi.

“I sistemi potenti di IA dovrebbero essere sviluppati solo quando si ha fiducia che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili“, si legge nella lettera in cui si parla di una “corsa fuori controllo allo sviluppo e al dispiegamento di potenti menti digitali che nessuno, neanche i loro creatori, possono capire, prevedere e controllare”.

Questa corsa, temono, potrebbe rischiare di far avverare distopiche realtà fantascientifiche o, più verosimilmente, di finire in mani sbagliate e avere ricadute devastanti.

Pechino, ad esempio, come ha avvertito il senatore Mike Gallagher, a capo della commissione della camera sulla Cina, vede l’intelligenza artificiale come uno “strumento o un’arma per perfezionare la sua sorveglianza orwelliana tecno-totalitaria”.

Il timore di conseguenze catastrofiche ha spinto i grandi dell’hi-tech a chiedere una pausa di sei mesi da usare per lo “sviluppo congiunto e l’implementazione di protocolli condivisi” che assicurino la “sicurezza” dei sistemi “al di là di ogni ragionevole dubbio”. 

L’invito, per i laboratori di IA, è quello di rendere più “accurati, trasparenti, credibili e leali” gli attuali sistemi, invece di correre verso lo sviluppo di mezzi ancora più potenti.

Gli investimenti di Musk

Firmatario della lettera, il visionario patron di Tesla è anche investitore di Neuralink, azienda statunitense che punta a inserire impianti cerebrali informatici in pazienti umani.

Dopo aver contribuito a trasformare radicalmente l’industria dello spazio con SpaceX e più di un decennio fa fatto spazio alle vetture elettriche autoguidate, Musk ha investito anche in società di intelligenza artificiale ed era parte del consiglio di amministrazione di OpenAI.

Questi investimenti, aveva dichiarato, avevano l’obiettivo non di guadagnare ma di tenersi al passo con le nuove tecnologie.

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