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Allarme a Vulcano, evacuazione per i gas pericolosi che arrivano dal suolo: vivere in zona rossa "è rischioso"

Sull'isola delle Eolie c'è grande allerta per l'aumento dei gas sprigionati dal cratere, ed è stata firmata l'ordinanza con una validità di 30 giorni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Gli abitanti dell’area portuale dell’isola di Vulcano, nelle Eolie, sono stati evacuati a causa della massa di gas che sta aumentando a dismisura, rilasciando nell’aria sostanze pericolose per gli esseri umani. La Protezione Civile e gli esperti dell’Ingv hanno caldeggiato questa misura, valida solo per le ore notturne, per i valori giornalieri di Co2, che sono passati in breve tempo da 80 tonnellate a 480. Durante le ore della giornata tutte le attività proseguiranno normalmente.

Allarme a Vulcano, evacuazione per i gas pericolosi: l’ordinanza del sindaco

Vivere nella zona rossaè rischioso“, ha dichiarato Francesco Italiano, direttore della Sezione Ingv di Palermo e il calore e il forte odore sono “elementi che fanno capire che è meglio non dormire lì”.

Non tutti i 250 residenti dell’area portuale però si muoveranno verso le seconde case fuori dalla zona rossa, da amici e parenti o nelle strutture alberghiere messe a disposizione tra il Piano, Gelso e Vulcanello.

Chi abita in villette a più piani, come reso noto durante l’assemblea cittadina dal sindaco Marco Giorgianni e dai vulcanologi, può rimanere nella propria casa, assicurandosi di vivere e sopratutto dormire dal primo piano in su, lontano dal suolo.

Attravers un’ordinanza comunale, sono stati disposti contributi per l’autonoma sistemazione. Si tratta di 400 euro per i nuclei familiari con una sola persona, 500 euro per due persone, 700 euro per tre, 800 euro per quattro o più persone.

Il documento avrà una durata di un mese, salvo nuove analisi sulla sicurezza dell’atmosfera. Per tutto questo periodo è vietato lo sbarco dei turisti, mentre potranno muoversi liberamente i pendolari.

Allarme a Vulcano, evacuazione per i gas pericolosi: la testimonianza di Don Lio

“Non abbiamo paura del vulcano. Ma c’è un sacro timore nei confronti di Iddu“, di Lui, in siciliano. Lo ha riferito all’Adnkronos padre Lio Raffaele, parroco dell’isola. “Certo, c’è apprensione. Ma è logico ed è normale, e i miei parrocchiani si sono già organizzati per trascorrere le notti altrove”.

“Ora bisogna prendere le misure, e dopo di che vedere e dire alla gente come comportarsi. C’è una grande collaborazione, comunque”, ha raccontato ancora il religioso.

“L’ultima esplosione del Vulcano risale al 1883, e poi lo Stromboli insegna che che se le cose non sono gravissime, dovremmo tornare alla normalità. Certo, le preoccupazioni ci sono, ma la paura nasce con l’uomo e muore con l’uomo”, ha sottolineato Don Lio.

“Nelle giornate di scirocco, quando il fumo scende dal vulcano, si sente la puzza dello zolfo. Io però non sono rimasto una giornata intera nello stesso posto. Si parla di difficoltà di respirazione perché c’è l’anidride carbonica“, ha aggiunto.

Canarie, la spaventosa eruzione del vulcano Cumbre Vieja: le immagini Fonte foto: 123RF
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