Attacco agli Usa voluto da Allah: parla la Guida suprema iraniana
Disposti gli accertamenti per 11 soldati americani rimasti feriti nell'attacco iraniano
La Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei, nel suo primo sermone dopo 8 anni, ha dichiarato: “Nelle ultime due settimane ci sono state giornate amare e dolci, un punto di svolta nella Storia. I due grandi avvenimenti dei funerali del generale Qassem Soleimani e del giorno in cui l’Iran ha attaccato le basi Usa sono stati Giorni di Allah”. Lo riporta l’Ansa.
“I due episodi, miracoli delle mani di Allah, hanno mostrato il potere di una nazione che ha dato uno schiaffo in faccia agli Usa e che la volontà di Allah è continuare il cammino e conquistare la vittoria“, ha continuato l’ayatollah.
“Usando tecnologia, armi, politiche ingannevoli e falsa propaganda, l’Occidente ha cercato di dominare la regione e dividere le nazioni di Iran e Iraq“, ha dichiarato Ali Khamenei davanti ai fedeli.
Nei due Paesi “alcune persone irresponsabili, che si sono fatte influenzare dalla propaganda satanica dei nemici, hanno fatto dichiarazioni gli uni contro gli altri, ma il martire Qassem Soleimani ha sventato questo complotto”, ha aggiunto.
“Mentono sul fatto che l’Iran ha condotto una guerra per procura nella regione, ignorando il fatto che sono state le nazioni della regione a svegliarsi”, ha concluso nel sermone del venerdì.
Soldati americani feriti nell’attacco alla base Usa in Iraq
Ben undici soldati americani sono stati ricoverati in ospedale dopo avere accusato sintomi di commozione cerebrale dopo alcuni giorni dall’attacco missilistico alla base Usa di Al-Asad, in Iraq. Lo ha confermato alla Cnn il capitano Bill Urban, portavoce del comando centrale degli Stati Uniti, che sovrintende alle truppe in Medio Oriente.
“I sintomi sono emersi alcuni giorni dopo il fatto e sono stati trattati con abbondante cautela“, ha precisato Bill Urban ai microfoni della Cnn sulla discrepanza dalle prime informazioni fornite dal Pentagono, che all’indomani dell’attacco aveva affermato che vi erano stati danni alle strutture ma non alle persone.
“La procedura standard prevede che tutto il personale presente sul luogo di una esplosione venga sottoposto a screening per lesioni cerebrali traumatiche e, se è il caso, sottoposto a un livello di assistenza più elevato“, ha spiegato il portavoce del Pentagono.
“Tutti i soldati nelle immediate vicinanze dell’esplosione sono stati visitati e valutati secondo la procedura standard, secondo il Dipartimento della Difesa. Se saranno ritenuti idonei al servizio dopo lo screening, torneranno in Iraq“, ha concluso.