Alex Marangon, lapsus inquietante di Andrea Zuin durante le ricerche: cos'ha detto l'organizzatore del rito
Durante le ricerche di Alex Marangon, Andrea Zuin sarebbe incappato in uno strano lapsus parlando con la sorella del ragazzo. Cosa ha detto l'organizzatore del rito
Un lapsus che fa raggelare il sangue. Gettano nuove ombre le rivelazioni e gli audio delle conversazioni tra la sorella di Alex Marangon, il 25enne trovato senza vita su un isolotto nel Piave, e Andrea Zuin, organizzatore del rito che è stato teatro della morte del giovane all’abbazia di Santa Bona a Vidor (Treviso). “Da quando è m…, da quando è successa questa cosa”, avrebbe detto l’uomo alla ragazza a poche ore dalla scomparsa di Alex. Quella “m…”, insieme ad altri elementi, farebbe sorgere diversi dubbi su tutta la vicenda.
- Il lapsus di Andrea Zuin, organizzatore del rito, con la sorella di Alex Marangon
- L'ipotesi del suicidio
- Le indagini della procura
Il lapsus di Andrea Zuin, organizzatore del rito, con la sorella di Alex Marangon
Alcuni retroscena e diversi audio delle conversazioni avute tra i due sono state mandate in onda nella puntata di Chi l’ha visto? trasmessa nella serata di mercoledì 10 luglio. In studio erano presenti i genitori di Alex, Luca e Sabrina.
I dialoghi e i dettagli emersi risalirebbero al 30 giugno, data in cui la coppia, insieme alla sorella maggiore del giovane, erano arrivati a Vidor. Le ricerche del ragazzo erano ancora in corso.
L’arrivo della scientifica e dei Carabinieri presso l’Abbazia di Vidor, nel trevigiano
In quell’occasione – ripercorre il sito de Il Gazzettino – la sorella si sarebbe rivolta ad Andrea Zuin, chiedendo un aiuto a lui e a tutti gli altri partecipanti al rito. “Fa in modo che arrivi una chiamata e lo troviamo, ti prego”, avrebbe domandato lei.
“Sicuramente lo farò, ma non c’è questa possibilità. Ti spiego perché. Da quando è m…, da quando è successa questa cosa tutti lo abbiamo cercato, ovunque, ma nulla”.
Zunin si sarebbe corretto immediatamente, rendendosi conto del lapsus, riporta sempre Il Gazzettino. Ma il dettaglio di quella “m…” resterebbe.
A questo punto l’uomo, un musicista, avrebbe anche avanzato una strana proposta: fare una cerimonia musicale per il ragazzo scomparso. “Lo stavamo ancora cercando e lui ci ha detto di cantare per lui perché Alex era in pace, era in cielo“, le parole dei parenti.
L’ipotesi del suicidio
Zunin avrebbe cercato di convincere la famiglia dell’ipotesi di suicidio, riferendo di un salto dalla terrazza di pietra della struttura.
Tuttavia, come ricordato dal padre Luca, presente in studio, i piedi di Alex non facevano pensare a una corsa. I graffi presenti sul dorso, piuttosto, indicavano l’eventualità di un trascinamento.
Dubbi ribaditi anche dalla proprietaria dell’abbazia durante la trasmissione: “Uno sconosciuto come era Alex, alle 3 di notte non poteva assolutamente avere accesso al Piave. Non avrebbe saputo dove andare, perché era tutto buio. E ha visto la terrazza? Da lì uno non va nel Piave, cade sui rovi, sugli alberi”.
Le indagini della procura
Nel frattempo, il procuratore Martani, dopo un ulteriore sopralluogo nell’abbazia, ha ribadito che sono in corso indagini per omicidio volontario.
Anche secondo la procura, quindi, il 25enne sarebbe stato ucciso nel parco.