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Alex Marangon e l'ipotesi sull'omicidio: "Forse è stato gettato da qualcuno", i dubbi della famiglia

Omicidio di Alex Marangon: parla l'avvocato dei familiari della vittima, intanto il procuratore dà l'ok per un nuovo sopralluogo

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Secondo Nicodemo Gentile, avvocato della famiglia di Alex Marangon (su cui si sta indagando per omicidio), il barista 25enne “più che buttarsi è stato lanciato da qualcuno da un terrapieno”. Questa l’ipotesi del legale. Il ragazzo è stato trovato morto su un isolotto del Piave il 2 luglio scorso.

Omicidio di Alex Marangon, parla il legale della famiglia

“Seguiremo con la massima attenzione e con dei nostri consulenti tutti gli accertamenti e i sopralluoghi che verranno fatti. Anche perché è necessario capire se ci sono delle situazioni che possono far dire che Alex è caduto o si è buttato da quel terrapieno, se ci sono alberi spezzati, rami, foglie o segni ematici”. Così all’Ansa Gentile.

“Chiediamo con forza – ha aggiunto l’avvocato – che siano fatte verifiche anche su tutti i soggetti presenti a quel rituale di cura circa l’uso di sostanze che, se venissero riscontrate, avrebbero alterato il loro ricordo e la genuinità delle dichiarazioni”.

Omicidio di Alex Marangon: parla l'avvocato dei familiari della vittima, intanto il procuratore dà l'ok per un nuovo sopralluogoFonte foto: ANSA
Omicidio di Alex Marangon, carabinieri impegnati nelle indagini

Gentile ha inoltre dichiarato che lui e i familiari continuiamo a credere che Alex sia andato “in questo posto per vivere un momento intimo di serenità e spiritualità e purtroppo è stato trovato morto con grandi botte alla testa“.

“Ci dispiace – ha concluso – che si continuano a fare accertamenti che invece dovevano essere condotti prima”.

Ok per il sopralluogo dei vigili del fuoco

Nel frattempo è trapelato che nella giornata di venerdì 12 luglio, i vigili del fuoco condurranno, su richiesta della Procura della Repubblica di Treviso, un sopralluogo nel sito in cui si sono perse le tracce del barista, ossia nei dintorni della ex abbazia Santa Bona di Vidor (Treviso).

Il procuratore capo, Marco Martani, ha spiegato che l’indagine tecnica è mirata a cercare “eventuali segni di caduta” del giovane da una posizione sopraelevata sull’alveo del fiume Piave dalla quale potrebbe essere caduto la notte in cui abbandonò il gruppo per essere ritrovato senza vita qualche chilometro più a valle, due giorni dopo.

Trattasi di un attività volta a escludere che la morte sia stata causata da traumi provocati dall’urto contro le rocce alla base del dirupo.

Gli sviluppi delle indagini

Se si tornerà a parlare di caduta, le eventuali responsabilità penali nei confronti di terzi andrebbero ad inserirsi in un contesto di “morte come conseguenza di altro delitto“. Il barista potrebbe cioè essere scappato verso la scarpata per evitare una minaccia, inconsapevole del rischio al quale andava incontro oppure perché psicologicamente alterato dall’assunzione di stupefacenti più o meno naturali.

Una risposta in merito alla fruizione o meno di sostanze stupefacenti arriverà dai test tossicologici sui fluidi prelevati dal cadavere; test che non saranno disponibili presumibilmente prima di un mese.

Alex Marangon Andrea Zuin rito Fonte foto: ANSA/Facebook Alex Marangon
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